Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Un miliardo in fondi Ue, la Regione rassicura Lezzi
ALL’ALLARME LANCIATO DALLA MINISTRA RISPONDE NUNZIANTE: «CON LA SPESA SIAMO A POSTO»
«Senza alcuna polemica con la ministra Barbara Lezzi posso affermare, con certezza, che l’avanzamento della spesa dei fondi Ue è soddisfacente. Dopo un’attenta verifica la Puglia ha un rating molto alto e centrerà sicuramente l’obiettivo». Antonio Nunziante, vice presidente della giunta regionale, risponde così all’allarme lanciato venerdì scorso dal ministro. La Regione ha rendicontato, a luglio, interventi per un miliardo con una spesa già effettuata che fa raggiungere il target in attesa delle verifiche.
«Senza alcuna polemica con la ministra Barbara Lezzi posso affermare, con certezza, che l’avanzamento della spesa dei fondi Ue è soddisfacente. Dopo un’attenta verifica la Puglia ha un rating molto alto e centrerà sicuramente l’obiettivo». Antonio Nunziante, vice presidente della giunta regionale, risponde così all’allarme lanciato venerdì scorso dal ministro per il Sud. «Rispetto all’utilizzo dei fondi per il periodo 20142020 — ha detto Lezzi — siamo in forte ritardo, ma non ho il tempo adesso di fermarmi a indicare i responsabili, che pure ci sono. Il 31 dicembre è troppo vicino e voglio fare il possibile per aiutare a utilizzare risorse che poi si traducono in infrastrutture, servizi, bonifiche, messa in sicurezza di opere ed edifici». L’esponente di governo del M5S ha anche annunciato che sarà in Puglia per una verifica lunedì 10 settembre. «Dopo le parole della ministra — prosegue Nunziante — abbiamo dato il via a una ricognizione sui numeri. Ci siamo conforntati con i responsabili dei settori interessati».
Ecco il risultato. Il meccanismo dei fondi strutturali è basato su due grandi programmi: Fesr-Fondo sociale e Feasr-Psr (agricoltura). Per il primo la dotazione complessiva 2014-2020 è di 7,1 miliardi (5,3 miliardi Fesr; 1,8 miliardi Fondo sociale). La prima scadenza, per non perdere le risorse (e quindi evitare il meccanismo del disimpegno), è fissata proprio a fine dicembre 2018. Il target da raggiungere è di un miliardo. Al 31 luglio la comunicazione dell’Autorità di gestione indica la cifra di 672 milioni. Ma in cantiere ci sono già spese effettuate pari a 990 milioni: si tratta solo di chiudere la fase della certificazione. In altri quattro mesi le stime degli assessorati portano al superamento del miliardo. D’altronde, sono stati resi ammissibili interventi — tra opere infrastrutturali, incentivi alle imprese e formazione — progetti di un valore pari a 4 miliardi. È il caso anche di ricordare come le risorse della prima annualità, ovvero il 2014, debbano essere spese entro i tre anni succes- sivi. «La Puglia — chiarisce Nunziante — si è concentrata anche sulla qualità degli investimenti: ho lavorato per 42 anni presso il ministero degli Interni e so che i soldi pubblici devono essere utilizzati con attenzione. Niente più Cassa per il Mezzogiorno né legge 488. Gli incentivi alle imprese vengono assegnati solamente in presenza di occupazione strutturale e ricerca scientifica. Perché ci vuole innovazione per vincere la concorrenza sui mercati».
In verità, gran parte della spesa (il 90%) è nelle mani di Comuni, privati ed enti di formazione. La Regione procede all’approvazione dei programmi e alla pubblicazione dei bandi. Poi sono i soggetti interessati a procedere con i pagamenti secondo quanto preventivato. Fa capo a società della Regione, come l’Acquedotto Pugliese, una parte residuale degli investimenti (l’Aqp è in ritardo sulla tabella di marcia e ha dovuto rivedere i programmi di intervento infrastrutturale adeguando la soglia al ribasso). Per quanto riguarda il Feasr-Psr la dotazione complessiva è di 1,6 miliardi. Entro la fine del 2018 bisogna rendicontare 380 milioni. Al 31 luglio scorso era stata raggiunta la quota di 320 milioni. Ma l’assessorato all’Agricoltura, in virtù dei 900 milioni di progetti ammessi (c’è la pendenza di numerosi ricorso al Tar) conta di chiudere la prima scadenza a 405 milioni. «La Puglia sta rispondendo con i fatti all’esigenza di spendere correttamente le risorse comunitarie— conclude Nunziante — e credo che anche le altre Regioni stiano apprezzando la nostra vitalità. È il caso delle Zes (zone economiche speciali), che convincono i nostri interlocutori». La Basilicata, infatti, andrà con la Zes Ionica, mentre il Molise ha chiesto di aderire a quella dell’Adriatico Meridionale. La giunta regionale molisana il 2 agosto scorso ha formalizzato la decisione di aderire all’area pugliese avviando l’iter burocratico.
Antonio Nunziante Niente più soldi a pioggia Gli incentivi alle imprese vengono assegnati per l’occupazione strutturale