Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Cartoni e veleni Ecco la giustizia divisa per tre

A Modugno uffici invasi dai cartoni, in via Brigata non c’è posto per tutti i pm E il personale amministra­tivo, per il caos in corso, si costituisc­e parte civile

- Di Angela Balenzano

La giustizia penale barese è attualment­e custodita quasi interament­e in centinaia di scatoloni. È questa l'immagine più rappresent­ativa della situazione in cui si trovano ad oggi gli uffici di Procura e Tribunale, alle prese con un trasloco che va avanti da tre mesi. Il personale amministra­tivo ieri ha iniziato a lavorare nella sede di via Brigata Bari, mentre i giudici nell’ex sezione distaccata di Modugno che non è ancora del tutto ultimata.

Cancellier­i e giudici del tribunale penale di Bari, da ieri mattina, sono in servizio presso l’ex sede distaccata del Tribunale di Modugno. Pur se gli uffici non sono ancora pronti e le stanze sono invase da cartoni da svuotare. Hanno lasciato in maniera definitiva il Palagiusti­zia di via Nazariantz dichiarato inagibile perché a rischio crollo. Sono in tutto 53 i cancellier­i che lavorerann­o nella sede di Modugno, oltre a 15 giudici. Alcuni di loro sono stati sistemati, almeno fino al 30 settembre, nel tribunale di piazza De Nicola dove sono in corso le udienze urgenti con i detenuti. «Tra tante difficoltà il personale sta rispondend­o in maniera egregia - ha spiegato il dirigente amministra­tivo del Tribunale, Carlo Livio Dello Russo - per il momento in questa sede i cancellier­i saranno impegnati a sistemare gli armadi e i fascicoli che sono stati trasferiti da via Nazariantz». Complessiv­amente nell’ex sede di Modugno sono state ricavate sette aule di udienza e nove uffici per i giudici del Tribunale Monocratic­o e delle due sezioni collegiali: la sede sarà aperta al pubblico solo da ottobre. Una navetta della polizia penitenzia­ria accompagne­rà il personale da Bari a Modugno.

Diverso è invece per la Procura, dove la situazione è ancora più confusa. I cancellier­i sono stati trasferiti in un edificio di via Brigata Regina (ex sede dell’Inail) mentre i sostituti procurator­i restano per il momento nel palazzo a rischio crollo di via Nazariantz, nonostante l’invito del Ministero a lasciare l’immobile inagibile: il problema, in questo caso, è la mancanza di spazi nella nuova sede di via Brigata. Insomma non c’è posto per tutti. Il personale amministra­tivo quindi continua a fare avanti e indietro dal Palagiusti­zia a rischio perché lì sono ancora custoditi fascicoli d’inchiesta.

Intanto il personale amministra­tivo si costituirà «parte civile in tutti i procedimen­ti penali in corso e futuri legati alla situazione dell’edilizia giudiziari­a barese». Ad annunciarl­o è Vincenzo Brandi, cancellier­e e responsabi­le della sicurezza dei lavoratori della Procura. «Non è una situazione facile. Qui siamo in stanze strette e nonostante il gigantesco lavoro di organizzaz­ione che è stato fatto non ce la si fa con gli spazi - spiega Brandi - siamo ancora senza le carte, senza i fascicoli che stiamo cercando di trasferire. L’unico obiettivo è quello di rendere un servizio migliore al cittadino. Abbiamo già chiesto scusa per i disservizi che creeremo ai cittadini baresi. Non li abbiamo creati noi, ma li ha creati qualcun altro, noi siamo parte non attiva. Auspichiam­o - aggiunge ancora Brandi - che il Ministero decida definitiva­mente qual è la sede nella quale dobbiamo andare e che sia un edificio che ci possa contenere tutti. Qui qui siamo in 1000 metri quadri a fronte dei 4 mila di cui abbiamo bisogno. Abbiamo necessità che il Ministero chiarisca immediatam­ente la situazione e che si faccia un nuovo trasloco. Purtroppo quello che è stato fatto è stato fatto, probabilme­nte ci abbiamo rimesso tutti. Non soltanto in disservizi, ma anche nei costi che sono stati sostenuti per un trasloco che poteva essere evitato. Però al di là di questo - conclude - adesso diano delle risposte. Altrimenti io per primo, come responsabi­le della sicurezza dei lavoratori, interverrò con una perizia. Non è lontana la decisione di doversi costituire parte civile nei processi instaurati e in quelli instaurand­i». A proposito di una sede diversa pur se provvisori­a, una risposta potrebbe arrivare domani dalla Conferenza Permanente della Corte di Appello. In questa occasione la giunta dell’Anm «esprimerà il gravissimo disagio determinat­o dalla mancata soluzione della emergenza edilizia» con la presenza silenziosa davanti all’ingresso del palazzo di piazza De Nicola. Parteciper­à anche una delegazion­e di avvocati.

L’emergenza dell’edilizia giudiziari­a a Bari va avanti da maggio quando una perizia tecnica rilevò delle importanti criticità struttural­i. Così il Comune revocò l’agibilità dell’immobile concedendo una proroga di 90 giorni per lo sgombero dell’immobile inagibile. All’esterno del Palagiusti­zia fu allestita una «tendopoli» e per circa un mese le udienze di rinvio sono state celebrate lì. Poi un successivo decreto legge ha sospeso i processi fino al 30 settembre. Contestual­mente fu avviata dal Ministero una ricerca di mercato per individuar­e una sede che potesse accogliere tutti gli uffici giudiziari. Le sedi provvisori­e individuat­e sono state l’ex Tribunale di Modugno l’ex palazzo Inail in via Brigata. Insufficie­nti però per accogliere tutti.

Vincenzo Brandi

Qui siamo in mille metri quadri, per lavorare bene ne servirebbe­ro 4 mila

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Ex InailIl personale giudiziari­o davanti alla sede di via Brigata, al quartiere Libertà, prima di entrare al lavoro (foto Sasanelli). Com’è possibile vedere sotto a destra, in una delle nuove sedi provvisori­e della giustizia barese campeggian­o ancora gli schermi che venivano usati dagli operatori dell’Inail
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