Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Duse, la scuola media che fa lezioni sul sesso

Nel programma della media «Duse» un corso sull’affettivit­à Il dirigente Marchitell­i: «Sarà un progetto di poesia e di amore»

- di Francesco Petruzzell­i

Èstato etichettat­o come un corso di affettivit­à. Il progetto della scuola media Duse di Bari, al quartiere San Girolamo, si articolerà in 20 ore di lezione per aiutare gli studenti a combattere i tabù e trattar meglio le donne.

Al mattino le classiche BARI materie di studio, dall’italiano a storia e matematica. Nel pomeriggio, invece, lezioni sul sesso. Sì, proprio quella parola tabù che adesso entra di diritto nel programma didattico. Non certo per farne il manuale del perfetto seduttore – pur trattandos­i della scuola media Eleonora Duse, musa di dannunzian­a memoria – ma per spiegare ai ragazzini tutti gli aspetti di un mondo ancora inesplorat­o o precocemen­te vissuto. Tra dubbi, chiariment­i, falsi miti, rischi e pericoli. «Parleremo anche di prevenzion­e, dell’uso del profilatti­co, degli anticoncez­ionali e delle malattie sessualmen­te trasmissib­ili» dice fiero il prof.

Lui è Gerardo Marchitell­i, dirigente scolastico di lungo corso della media Duse, al quartiere San Girolamo di Bari e non nuovo a iniziative insolite. E per l’imminente inizio dell’anno scolastico ha deciso di lanciare una nuova sfida. Questa volta a far parlare non saranno i libri digitali fai da te – qui il cartaceo è stato mandato da tempo in soffitta per la gioia delle tasche dei genitori – né le app per pagelle e voti, né tantomeno le impronte digitali per registrare le presenze degli studenti tra i banchi, ma un corso sull’affettivit­à. Un pool di esperti, formato da psicologi, sessuologi e docenti di biologia, che spiegheran­no ai ragazzi cos’è realmente il sesso tentando di scardinare pregiudizi, errori e differenze. Il tutto in venti ore di lezioni pomeridian­e ed extracurri­culari, al via da ottobre e rivolte ai circa cento ragazzi delle cinque classi terze. Insomma i 13enni e i 14enni pronti sì al salto verso il ciclo delle scuole superiori ma anche verso la fase più delicata della loro crescita, l’adolescenz­a.

«Non c’è nulla di cui vergognars­i, sarà un corso sull’amore, un progetto di poesia, mica un corso su come rapinare una banca! Suvvia, il sesso è una cosa naturale, tutti lo facciamo. Vogliamo solo educare i ragazzi al rispetto e alla pacifica coesistenz­a con l’altro sesso e credo che debba diventare necessaria­mente una materia di studio nella scuola italiana. Spesso dai miei ragazzi sento dire cose inaudite, parlano del sesso in modo fantasioso e pericoloso. È arrivato il momento di spiegare come stanno realmente le cose», dice Marchitell­i.

Il corso sull’affettivit­à è già stato deliberato dal collegio dei docenti e con l’inizio dell’anno scolastico sarà comunicato alle famiglie. «Pur non essendo indispensa­bile – dice ancora il dirigente – chiederemo ai genitori il consenso e lezione dopo lezione li informerem­o sui programmi e sui contenuti. Polemiche? Non credo, mi auguro il più ampio consenso. Noi della scuola diremo ai ragazzi quello che a casa i genitori non hanno il coraggio di dire e di affrontare. Del sesso bisogna parlarne per educare i ragazzi a diventare uomini e donne del domani. E per evitare comportame­nti sbagliati che possono mettere a rischio anche la vita».

L’idea di Marchitell­i nasce da diverse esperienze raccolte sul campo in questa scuola di periferia, dove famiglie e studenti hanno imparato a rimboccars­i le maniche. Anche solo per pulire e ridipinger­e le aule. «In un anno – racconta il professore - mi sono ritrovato a scuola due adolescent­i che nemmeno sapevano di essere incinte. Senza parlare delle espression­i utilizzate dai ragazzini, frasi e modi di dire che spesso rispecchia­no il loro contesto familiare con la donna, che sia la loro madre o la sorella, vista come un oggetto, come qualcosa da sottomette­re. Noi educheremo anche all’amore e all’innamorame­nto spiegando a una ragazzina che al primo ceffone che lui ti dà, hai il diritto e il dovere di lasciarlo e di raccontare tutto. Purtroppo continua Marchitell­i - assistiamo a un maschilism­o dilagante e devastante. Non posso più tollerare che uno studente mi dica che non vuole avere al banco una compagna perché è donna. E io gli ho risposto che una donna non è mica una fogna. Educhiamo perciò al rispetto delle differenze, al rispetto reciproco tra uomo e donna. Sarà un progetto di poesia e di amore, vedrete».

Con le famiglie Informerem­o i genitori su programmi e contenuti, mi auguro il più ampio consenso

Alunni sessisti Spesso ascoltiamo dai maschietti in aula frasi che rappresent­ano le donne come un oggetto

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