Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Toghe baresi in rivolta Calia Di Pinto (Anm) «Criminali impuniti»
Processi ordinari bloccati, rischio prescrizioni e reati comuni in aumento. Perché i criminali si sentono impuniti. Sono solo alcune delle conseguenze dell’emergenza edilizia giudiziaria che sta vivendo la città di Bari. «In questo periodo sono aumentati i reati comuni, come i furti in appartamento, perché c’è una sorta di sensazione di impunità da parte della criminalità che si sente in una zona franca. I processi infatti non vengono celebrati, facciamo solo quelli con dete- nuti. Immagino che si eviti anche di arrivare a misure custodiali proprio per evitare di celebrare i processi in ambienti che non sono idonei. Ho anche questa sensazione». Lo ha detto il giudice Rosa Calia Di Pinto, componente della giunta distrettuale dell’Anm di Bari, che ha partecipato alla manifestazione di protesta di magistrati e avvocati che si è tenuta ieri mattina nel cortile del palazzo di giustizia di piazza De Nicola sulla situazione dell’edilizia giudiziaria a Bari.
Il giudice Di Pinto ha inoltre sottolineato che «ci sono tantissimi processi a rischio prescrizione. Sono circa 8.500 i processi pendenti (sospesi in virtù del decreto legge, ndr) che non sono stati fissati. Ne abbiamo fissati duemila nelle udienze di rinvio nelle tende e saranno chiamati tra novembre e dicembre in piazza De Nicola per poi essere rinviati, forse, a Modugno. Migliaia saranno prescritti».
Sulle motivazioni della protesta il giudice Michele Parisi, segretario dell’Anm di Bari spiega che «questo momento serve per rendere chiaro all’opinione pubblica, ai cittadini il disagio che stiamo vivendo non come lavoratori, ma come collettività. Vogliamo rappresentare tutto il nostro impegno e le difficoltà oggettive che stiamo affrontando quotidianamente e che ci aspetteranno nelle prossime settimane e probabilmente nei prossimi mesi» ha concluso il giudice. Alla manifestazione erano presenti anche il presidente dell’Ordine
Rosa Calia Di Pinto Processi fermi, la criminalità si sente in una zona franca
degli Avvocati, Giovanni Stefanì e il presidente della Camera Penale, Gaetano Sassanelli. «Con il doppio trasloco ha spiegato Sassanelli - c’è il rischio di perdere i fascicoli, come già accaduto anni fa. Quando ci fu il trasloco in via Nazariantz, 18 anni fa, andò smarrito il fascicolo di un processo per associazione finalizzata al traffico di droga, il processo Caravella. Immaginiamo che, un doppio trasloco in un arco di tempo così ristretto, possa causare problemi gravissimi».
«Si farà un doppio trasloco assolutamente inutile - aggiunge Stefanì - con un aggravio anche a carico dei contribuenti per il raddoppio dei costi. Se il Ministero conta di continuare con procedure ordinarie è ovvio che prima della fine dell’anno o l’inizio dell’anno nuovo non avremo nessun risultato utile».