Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
IL TEMPO DEL SUD DA MORO A CONTE
La Campionaria, 40 anni dopo
Giuseppe Conte dopo Aldo Moro. Dopo poco più di quarant’anni un altro pugliese, dopo il leader della Dc ucciso dalle Brigate Rosse, inaugura oggi la Fiera del Levante. Che resta un appuntamento essenziale della politica italiana, soprattutto nello scenario inedito di un governo composto da Lega e M5S.
Ogni accostamento tra Conte e Moro risulterebbe inopportuno. Ma il presidente del Consiglio, che si è definito «l’avvocato degli Italiani», mostra sobrietà e compostezza, necessarie per cercare di tenere a freno l’irruenza verbale di Salvini e Di Maio, che appaiono in una campagna elettorale permanente. La vocazione, tutta pugliese e “morotea” al dialogo, al confronto, alla contaminazione può essergli di aiuto per abbassare i toni e non incattivire gli animi. Ma Moro mediava e decideva. Ed è su questo secondo aspetto che Conte è chiamato ad un ulteriore passo in avanti. E a mettere le mani nel piatto. A partire dai temi che riguardano il Sud.
Per l’Ilva l’intesa tra sindacati e Mittal sembra scongiurare un destino alla Bagnoli e il rischio della chiusura dello stabilimento. Un ravvedimento operoso del governo, dopo tre mesi di scontro ideologico. Una svolta che provoca non pochi mal di pancia tra i grillini di Puglia. Stesso discorso per il gasdotto Tap. Il vicepresidente Salvini non ha fatto proprio un regalo al premier sdoganando il progetto, definito «prioritario». Un’uscita che non sarà piaciuta agli alleati pentastellati e al presidente pugliese Emiliano. Terza emergenza, la Xylella: una legge speciale potrebbe aiutare ad affrontare l’emergenza. Non solo la Puglia, ma è tutto il Sud che attende la definizione delle linee politico-economiche del governo, alla vigilia del varo della legge di bilancio. In attesa che si creino le condizioni per il reddito di cittadinanza e per la flat tax la ministra per il Mezzogiorno, la pugliese Barbara Lezzi, ha annunciato di volere potenziare il capitolo finanziario del progetto “Resto al Sud”, per incentivare i giovani meridionali a creare impresa, elevando la soglia dei 36 anni. Poi c’è la questione del lavoro giovanile. La misura degli sgravi fiscali, con il bonus di 8 mila euro per chi assume, si è rilevata efficace. Sarebbe una opzione più strutturale rispetto alla proposta leghista di favorire il ripopolamento di borghi di alcune regioni meridionali (Sicilia, Sardegna e Calabria) promettendo zero tasse ai pensionati di altre latitudini, disposti a cambiare residenza.
L’agenda-Sud ha tanti capitoli. Industria, infrastrutture, istruzione. Tocca (o toccherebbe) a Conte definirne le priorità, cercando di frenare l’indirizzo di un governo che, ad oggi, appare a forte trazione leghista.