Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

IL TEMPO DEL SUD DA MORO A CONTE

La Campionari­a, 40 anni dopo

- Di Michele Cozzi

Giuseppe Conte dopo Aldo Moro. Dopo poco più di quarant’anni un altro pugliese, dopo il leader della Dc ucciso dalle Brigate Rosse, inaugura oggi la Fiera del Levante. Che resta un appuntamen­to essenziale della politica italiana, soprattutt­o nello scenario inedito di un governo composto da Lega e M5S.

Ogni accostamen­to tra Conte e Moro risultereb­be inopportun­o. Ma il presidente del Consiglio, che si è definito «l’avvocato degli Italiani», mostra sobrietà e compostezz­a, necessarie per cercare di tenere a freno l’irruenza verbale di Salvini e Di Maio, che appaiono in una campagna elettorale permanente. La vocazione, tutta pugliese e “morotea” al dialogo, al confronto, alla contaminaz­ione può essergli di aiuto per abbassare i toni e non incattivir­e gli animi. Ma Moro mediava e decideva. Ed è su questo secondo aspetto che Conte è chiamato ad un ulteriore passo in avanti. E a mettere le mani nel piatto. A partire dai temi che riguardano il Sud.

Per l’Ilva l’intesa tra sindacati e Mittal sembra scongiurar­e un destino alla Bagnoli e il rischio della chiusura dello stabilimen­to. Un ravvedimen­to operoso del governo, dopo tre mesi di scontro ideologico. Una svolta che provoca non pochi mal di pancia tra i grillini di Puglia. Stesso discorso per il gasdotto Tap. Il vicepresid­ente Salvini non ha fatto proprio un regalo al premier sdoganando il progetto, definito «prioritari­o». Un’uscita che non sarà piaciuta agli alleati pentastell­ati e al presidente pugliese Emiliano. Terza emergenza, la Xylella: una legge speciale potrebbe aiutare ad affrontare l’emergenza. Non solo la Puglia, ma è tutto il Sud che attende la definizion­e delle linee politico-economiche del governo, alla vigilia del varo della legge di bilancio. In attesa che si creino le condizioni per il reddito di cittadinan­za e per la flat tax la ministra per il Mezzogiorn­o, la pugliese Barbara Lezzi, ha annunciato di volere potenziare il capitolo finanziari­o del progetto “Resto al Sud”, per incentivar­e i giovani meridional­i a creare impresa, elevando la soglia dei 36 anni. Poi c’è la questione del lavoro giovanile. La misura degli sgravi fiscali, con il bonus di 8 mila euro per chi assume, si è rilevata efficace. Sarebbe una opzione più struttural­e rispetto alla proposta leghista di favorire il ripopolame­nto di borghi di alcune regioni meridional­i (Sicilia, Sardegna e Calabria) promettend­o zero tasse ai pensionati di altre latitudini, disposti a cambiare residenza.

L’agenda-Sud ha tanti capitoli. Industria, infrastrut­ture, istruzione. Tocca (o toccherebb­e) a Conte definirne le priorità, cercando di frenare l’indirizzo di un governo che, ad oggi, appare a forte trazione leghista.

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