Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La campionaria 2018 cambia pelle. E obiettivi
Non dimenticare il passato Rimane un concentrato di tradizione da salvaguardare e da tramandare alle nuove generazioni
Tante aspettative per una Campionaria che, dopo un lungo periodo di difficoltà, ha cambiato pelle. Ma anche un concentrato di tradizione sempre da salvaguardare e da tramandare alle nuove generazioni. La Fiera del Levante, giunta all’82esima edizione, si muove nel solco delle eccellenze della Puglia: dall’agroalimentare all’artigianato; dal turismo al territorio. Spazi aperti anche alle esperienze “esterne” con il salone «bolognese» Cosmoprof e le ultime innovazioni in tema di automotive e domotica. Ma c’è anche un luogo comune per sostenere gli scambi religiosi con numerosi appuntamenti che vogliono riproporre Bari come luogo di pace. Proprio per seguire la via indicata da Papa Francesco nella visita del 7 luglio scorso.
«È un appuntamento che è anche un termometro della vitalità del territorio — ha detto Alessandro Ambrosi, presidente di Fiera del Levante srl — e se consideriamo che gli spazi sono stati tutti venduti possiamo ben sperare per la nostra economia. È un segnale importante che fa intravedere una stabilità nella ripresa e che deve spingere le istituzioni a proseguire sulla via della competitività». Il quartiere fieristico ha concluso il percorso di riorganizzazione e di rilancio del business imperniato sullo sdoppiamento tra l’ente (proprietà) e Newco (gestore). Quest’ultimo (Nuova Fiera del Levante srl) fa capo alla Camera di Commercio di Bari, con l’85% delle quote, e a Bologna Fiere spa, con il restante 15%. E dopo l’evento di settembre (che si concluderà domenica 16) si aprirà ufficialmente il calendario della nuova Fiera elaborato con il know how dei manager di Bologna. La speranza è che la «Caravella» torni a essere l’ispirazione espositiva e commerciale del Mezzogiorno. Magari rispolverando quel ruolo di cerniera tra l’economia italiana e quelle dei Paesi balcanici (con punte in Albania e Montenegro). L’82esima edizione della Campionaria è quella delle novità. A partire anche dal quadro politico: alla guida del Paese c’è un governo a trazione giallo-verde. Movimento 5 Stelle e Lega Nord si autodefiniscono forze del cambiamento; parlano dell’avvio della Terza Repubblica. E il premier parla pugliese: Giuseppe Conte, docente di diritto privato, è nato a Volturara Appula, nel cuore del Subappennino dauno. Conte ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione della Fiera portando al centro dell’attenzione nazionale il Sud con tutte i problemi e le potenzialità da liberare. Settembre, infatti, è un mese centrale per la programmazione: si dà vita alle previsioni per impostare la legge di stabilità. Tanti i temi in agenda e molti devono fornire risposte a un Mezzogiorno che vuole recuperare il gap con le altre macroaree dell’Italia. C’è il tema degli investimenti infrastrutturali da realizzare; la corsa per recuperare gli 80 mila posti di lavoro persi dalla Puglia rispetto agli anni pre-crisi; e i 10 mila giovani che sono emigrati per conquistarsi un futuro dignitoso. Ma anche il miglioramento della qualità della vita che vede il Sud sempre più distante dalle medie europee. C’è bisogno di chiudere le fasi burrascose per le vertenze Ilva e Tap. Dopo anni di liti, manifestazioni e appelli alla responsabilità è necessario decidere. Il siderurgico più grande d’Europa non può essere solo motivo di scontro. Lavoro e ambiente dovrebbero coesistere in modo da garantire i diritti di tutti. Lo chiedono i sindacati e le forze imprenditoriali. «La Fiera del Levante — ha concluso Ambrosi — è l’occasione per riaprire il dibattito su ciò che serve al nostro territorio. La Puglia merita attenzione. Non vuole trattamenti di privilegio, ma azioni di contesto che possano ridare competitività. D’altronde l’obiettivo è poter lavorare con le stesse condizioni di tutti gli altri operatori di mercato».