Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Galleria delle Nazioni Il mondo in miniatura tra colori, aromi e sapori
È tra i padiglioni più frequentati da tutti i visitatori In passato è stato teatro di accordi diplomatici
Dalla Fiera il pubblico si aspetta tante novità ma anche certezze. Tra queste, il classico di sempre, la Galleria delle Nazioni, tra le mete più apprezzate dai visitatori anche nell’82.ma Campionaria.
Forse perché passeggiare tra i suoi stand e corridoi intrisi di artigianato, profumi e colori rievoca il fascino di un giro del mondo in miniatura. Qui, infatti, gli importatori italiani sono esclusi. Ci sono solo commercianti e artigiani iscritti alle Camere di commercio di Paesi esteri, in particolare di Europa, Asia, Africa e America Latina. Attraversarla, dunque, è esperienza di shopping ma anche viaggio culturale. D’altra parte, nella sua lunga storia, la Galleria è stata strumento di politica estera. Dal finire degli anni 50, ad esempio, l’Ente Fiera riuscì a riaprire rapporti con alcuni Paesi frontalieri e, nel 1960, favorì il disgelo con la Jugoslavia. La Galleria, peraltro, per Paesi colpiti da guerre o catastrofi, si propone come un’opportunità per ricominciare, facendo leva sull’artigianato. Tra questi la Siria, ancora dilaniata dalla guerra iniziata nel 2011 e, malgrado ciò, presente in Fiera con prodotti che avremmo trovato nel souk di Damasco, tessuti di tutte le fogge tra cui i famosi damascati, essenze, cosmetici, saponi e gioielli. La Francia ha un padiglione tutto suo, come sempre e per il diciottesimo anno consecutivo, dove espone la produzione transalpina enogastronomica, di bijoux, decorazioni in cristallo, accessori per la moda, oli essenziali, saponi di Marsiglia, tovaglie e tessuti provenzali. Tra gli artigianati da (ri)scoprire in Galleria c’è quello del Nepal, che spicca per coperte, scialli e abbigliamento in cashmere; del Madagascar, noto per oggetti, elementi di arredo e monili in legno; e del Pakistan, specializzato nella lavorazione di cotone, pelli, cuoio, tappeti e ceramiche, e nella tessitura a mano della seta. Pieni di storia anche i manufatti del Senegal, tra cui collane in cuoio e orecchini in tessuto, i maglioni del Perù, ceramiche e sculture in legno di ulivo della Palestina, tessili, ceramiche, enogastronomia e gioielli in perle di Maiorca della Spagna, toghe in futa di cotone della Somalia, manufatti in teak thailandesi, vasi tunisini, matrioske russe e ceramiche ungheresi e vietnamite.
Ai visitatori il piacere di riscoprire questi e tanti altri oggetti unici, miscela irripetibile di stili di vita e abilità tecniche e artistiche.