Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Slow food e la cultura del cibo
Nello spazio dedicato alla gastronomia tutti i prodotti tipici Ma anche convegni, incontri e momenti di approfondimento
Un formaggio non è un formaggio, ma tutti i suoi ingredienti e un procedimento rimasto immutato negli anni e che si tramanda di generazione in generazione. È il caso del Pallone di Gravina, citato già nell’edizione 1859 dell’enciclopedia agraria.
Un mandorlo è una pianta con i suoi frutti, però anche un modo di definire un territorio, di cui è impossibile ormai calcolare da quanto tempo sia lì. Come nel caso della mandorla di Toritto, in provincia di Bari, vera e propria parte del paesaggio. Le sue piante crescono in terreni aridi e poco profondi, mentre il racconto della sua lavorazione è finito nei versi dei canti popolari. A fare da filo conduttore tra la tradizione culinaria dei luoghi e la loro morfologia ci sono gli alimenti e le loro trasformazioni, realtà presenti e allo stesso tempo traccia del passato. Con questo spirito è partito a gennaio l’anno dedicato al cibo dai ministeri delle Politiche agricole, forestali e alimentari e dei Beni culturali. Un modo per valorizzare i territori, le loro produzioni tipiche e mantenere vivo il dibattito sempre aperto sulle potenzialità che questa economia potrebbe avere per lo sviluppo delle piccole comunità.
È nel segno di questa iniziativa che si inserisce lo spazio che la Fiera del Levante ha voluto offrire all’esposizione delle eccellenze gastronomiche delle regioni italiane, come ad esempio le tipicità alimentari delle zone dell’Abruzzo colpite dal terremoto. Tra le protagoniste anche la Puglia con i suoi prodotti agroalimentari, un tour gastronomico che parte dalle materie prime e arriva fino a evergreen come il pasticciotto di Lecce e alle produzioni incluse nella lista dei ventuno presidi Slow Food della regione. Tuttavia, pensare a questa parte della Fiera come una semplice mostra mercato, in cui osservare i prodotti esposti e comprarli, sarebbe riduttivo per un’esposizione che ha l’ambizione di raccontare il cibo in ogni suo aspetto. Non mancheranno allora focus su argomenti più specifici. Si parlerà dei lavoratori del cibo, dei giovani che si avvicinano al settore e su come si rapportino alle nuove tecnologie, dall’agricoltura 4.0 fino alla comunicazione dell’alimentazione e del biologico. La dimostrazione che le antiche ricette della tradizione possono essere molto attuali.