Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
L’ira di Cera sull’Udc «Gioca su due tavoli: alle politiche a destra in Regione a sinistra»
«È una fase di grande BARI confusione dalla quale dobbiamo uscire alla svelta. Stiamo sostenendo due posizioni inconciliabili». Angelo Cera – ex deputato, già sindaco di San Marco in Lamis, ex consigliere regionale – è furente con il proprio partito, l’Udc. E perché?
«Siamo diventati una barzelletta. Basta vedere gli ultimi eventi. Il nostro consigliere regionale Mario Romano proprio qualche giorno fa ha scritto una lunga nota di sostegno a favore del governatore Emiliano».
Ne sostiene la giunta, al pari del gruppo dei Popolari, guidato da suo figlio Napoleone.
«Certo, poi però il partito manda un proprio rappresentante, tal Giovanni Barletta, alla riunione del tavolo dei coordinatori regionali del centrodestra per discutere delle candidature alle Provinciali e del prossimo candidato sindaco di Bari».
In Regione con il centrosinistra, nelle trattative con il centrodestra.
«Esatto. Ed è una situazione nella quale ci ha cacciati il segretario regionale, Salvatore Ruggeri (assessore nella giunta di Emiliano, ndr). Di fronte a questa situazione io prendo le mie contromisure». Ossia?
«Sono il vice segretario del partito pugliese e sono stato acclamato con Ruggeri all’ultimo congresso. Non sopporto che il partito venga portato a spasso da qualcuno secondo le proprie convenienze. A questo punto, sospendo il partito di Foggia, la mia provincia, da tutte le iniziative politiche. E lo farò fino a quando non interviene un chiarimento da Roma. Il segretario Lorenzo Cesa deve mettere il partito pugliese nelle mani di qualcuno che lo sappia guidare».
Lei crede che l’Udc debba uscire dalla giunta Emiliano?
«Non dico questo. L’appoggio a Emiliano è arrivato tre anni e mezzo fa sull’onda di una situazione anomala. Va portata in porto quell’esperienza, ma poi l’Udc deve tornare a stare dove si trovava alle ultime Politiche. Ovvero nel centrodestra».
Quale è la differenza rispetto a quello che sta succedendo?
«Al tavolo a trattare con il centrodestra deve andare chi è coerente con le posizioni nazionali del partito. E non chi ci è mandato solo perché amico del segretario regionale».
Intervenga il leader nazionale Cesa: siamo diventati una barzelletta
E da ora dico stop a tutte le iniziative in programma nella mia provincia