Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I DURI E PURI A CINQUE STELLE
La Puglia test per il Movimento
La Puglia è il primo banco di prova della narrazione del governo gialloverde. In questa regione il M5S ha ottenuto un consenso elettorale più consono alle democrazie plebiscitarie che a quelle liberali. Il miracolo della Lega ha poi dell’incredibile: Matteo Salvini è riuscito a far dimenticare decenni di insulti anti-meridionali. Ma mentre i punti fondamentali del contratto - reddito di cittadinanza, flat tax e stop alla legge Fornero - appartengono all’iperuranio, l’agenda Puglia necessita di risposte.
La vicenda Ilva si è chiusa con un clamoroso dietrofront: il Movimento aveva promesso la chiusura, e ora cerca di salvare la faccia rivendicando un successo smentito dai fan pugliesi del M5S. Con una deputata costretta a chiedere l’aiuto della forza pubblica per evitare guai. Della serie: se si invoca la piazza, prima o poi, si rischia di esserne travolti. Come diceva Nenni, a fare a gara a fare i puri troverai sempre uno più puro che ti epura. Sul gasdotto Tap, nonostante i tentennamenti del premier Conte, Matteo Salvini, il dominus dell’alleanza, ha dettato la linea: si farà. E Luigi Di Maio dovrà ingoiare il rospo, poiché difendere il governo è la sua ultima spiaggia mentre incombe sempre più lo spettro di Alessandro Di Battista.
Arriva poi a Bari il ministro per l’agricoltura Gian Marco Centinaio, un leghista pragmatico, che con una battuta infelice sottolinea che degli ulivi malati gli interessa poco. Non proprio un approccio incoraggiante per una regione che combatte da anni con la Xylella. E che dire della proposta sulla chiusura domenicale di negozi e strutture della grande distribuzione? Per il turismo pugliese sarebbe un disastro. Di Maio ha aggiustato il tiro (gli capita spesso) e la Lega è corsa ai ripari per cercare di frenare gli impulsi illiberali che alimentano la proposta. Ci sono ragioni economiche, al di là di quelle culturali (ma non è tempo, questo, per certi intellettualismi), che riguardano redditi e posti di lavoro. Che sarebbero falciati. Interessa a qualcuno, questo? Ma la libertà incute paura e disagio. E la libertà di stare aperti o chiusi sta proprio nella possibilità di decidere quando e dove comprare. È la democrazia liberale, bellezza. La crociata di Di Maio ha una chiara impronta statalista e dirigista. Ma non è con la politicizzazione dell’economia che il Sud può crescere. E nemmeno con uno stile di vita - la domenica della messa, dei pasticcini e del pomeriggio sul divano di casa a guardare la tv - che sa tanto di piccolo mondo antico.