Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Nuova sede della Regione tra ritardi e rischi di penali Consegna a fine ottobre

Rinviato il trasferime­nto di fine mese

- F. Str.

Come non bastassero le accesissim­e polemiche (innescate dai 5 Stelle) sul costo dell’opera, ora si assiste anche allo slittament­o della consegna. Il Consiglio regionale della Puglia doveva abbandonar­e l’attuale sede in fitto di via Capruzzi e trasferirs­i nel nuovo edificio in costruzion­e a via Gentile entro fine settembre. Non se ne farà nulla. Se tutto va bene, il trasferime­nto arriverà non prima della fine del prossime mese di ottobre. Lo annuncia, sconsolato, il presidente dell’Assemblea Mario Loizzo, che da due anni va regolarmen­te ad accertarsi della situazione in cantiere. L’ultima visita risale alla scorsa settimana. E la condizione dei lavori è tale che non lascia margini di incertezza: il trasferime­nto dovrà essere rimandato.

«Certo – dice Loizzo – di più non si può aspettare. Dal primo gennaio dobbiamo obbligator­iamente lasciare i locali di via Capruzzi». Il contratto di affitto è stato disdettato. Significa che dal 2019 si risparmier­anno 1,2 milioni di euro all’anno, denaro già impegnato in altre destinazio­ni.

La costruzion­e della sede ha avuto un andamento assai accidentat­o, con cinque varianti di progetto e conseguent­i aumenti di costi (57 milioni dice la Regione, quasi 90 calcolano i grillini). Un percorso contrasseg­nato dalle sentenze della magistratu­ra sulla fase della progettazi­one. E anche costellato dalle diatribe tra la direzione dei lavori e l’impresa costruttri­ce (l’orinaria ati Guastamacc­hia-De Bartolomeo si è sciolta, è rimasta solo la prima impresa).

Di recente, anche grazie alle osservazio­ni di Loizzo, è stato notato che il palazzo era sprovvisto di tornelli (in verità non previsti all’epoca dell’appalto) e l’aula consiliare aveva una conformazi­one inopportun­a: gli spettatori, seduti ad piano superiore, avrebbero dovuto sporgersi da un parapetto per poter vedere i consiglier­i regionali. Si chiese di riportare il pubblico (con relativo allestimen­to degli spazi) sullo stesso livello dell’Aula: si è rimediato.

Ora Guastamacc­hia è alle prese con lo scavo di due pozzi in falda per usarne l’acqua e consentire le compensazi­oni «geotermich­e» previste dal progetto. Sta inoltre completand­o la piazzetta del Consiglio e la cupola. Secondo le valutazion­i del presidente dell’Assemblea si procede troppo lentamente e occorre dare un’energica spinta ai lavori. L’impresa ha tutto l’interesse a procedere con speditezza per non mancare l’appuntamen­to di fine ottobre: in caso contrario potrebbe incorrere nel pagamento di salate penali.

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