Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Cantieri senza «visione» Ecco perché alla città serve una marcia in più
Non sono mancati, anche durante le ferie di agosto, diversi confronti su temi riguardanti lo sviluppo urbanistico, sociale ed economico del nostro territorio. In vista di una campagna elettorale perennemente in atto, è possibile maturare qualche prima idea su come candidati sindaco, partiti e movimenti politici tratteranno i temi dello sviluppo urbanistico di Bari, sesta città metropolitana d’Italia (meritevole per questo di uno sforzo extra).
Non vorremmo più ascoltare, almeno su temi specificatamente urbanistici, solo promesse (qualcuna anche parzialmente mantenuta) riguardanti questa o quell’opera, interventi per migliorare e rendere più sostenibile il trasporto pubblico, riqualificazioni di centri storici, lungomari o periferie, iniziative di co-housing sociale e chi più ne ha più ne metta.
Quello che da decenni i rappresentanti del mondo imprenditoriale vorrebbero ascoltare su questi temi è, invece, la sola parola «visione»: un chiaro indirizzo strategico alla base della programmazione di medio-lungo periodo per lo sviluppo del territorio, condiviso da chi governa quel territorio e dai suoi attori economici e sociali. Una visione del tutto unitaria tanto da poter lasciare, al termine di un mandato, al successivo sindaco, della stessa o di altra parte politica, come preziosa eredità da custodire e implementare, proprio perché frutto dell’ascolto dei cittadini e dei principali portatori di interesse (quello che in Europa chiamano immancabilmente Piano Strategico).
Altrimenti, bisognerà accontentarsi di uno sviluppo puntiforme con cantieri disseminati qua e là per la città (metropolitana) che certamente la renderebbero più efficiente, senza garantirle, però, lo sviluppo ordinato e condiviso che meriterebbe.
Come Associazione nazionale dei costruttori abbiamo più volte sollecitato un confronto sulla politica urbanistica della città ottenendo però solo riscontri su singoli episodi. Nei quattro anni di questa amministrazione abbiamo visto sorgere tanti cantieri, anche con il meritorio obiettivo di spendere bene i fondi disponibili; tuttavia alla base di questi interventi non abbiamo saputo scorgere una visione d’insieme. Eppure, la disponibilità a partecipare è arrivata non solo da noi, ma da più parti del tessuto professionale, economico e sociale.
Insomma, i corpi intermedi di questa comunità, sono pronti a collaborare.
Diversamente continueremo a essere in uno stato emergenziale nel quale prevarranno interventi riparatori, dopo disastri annunciati come quello di Genova, e piccoli cantieri aperti per dare risposte rapide alle urgenze contingenti delle comunità.
Nella nostra visione di Città metropolitana ci sono infrastrutture e piani per rigenerare e ristrutturare l’edilizia pubblica e privata vetusta, anche attraverso demolizioni e ricostruzioni, privilegiando qualità, sostenibilità e risparmio del suolo, con sensibile aumento delle superfici drenanti.
Visione, strategia, rigenerazione, flessibilità, sostenibilità; sono temi che ogni amministratore pubblico di buon senso condividerebbe senza indugio. E sono i temi sui quali ci confronteremo, a una manciata di mesi dalle elezioni comunali, insieme ai rappresentanti del mondo accademico, professionale, economico, ambientalista, sociale e, con chi concorrerà a governare la Bari del futuro.
E con il sorriso di sempre, spero che questo rassicuri anche coloro che fanno fatica a separare i costruttori dagli affaristi.
All’amministrazione Come Associazione dei costruttori abbiamo più volte sollecitato un confronto sulla politica urbanistica