Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Sulla sedia a rotelle per sedici anni Oggi sulla pista di atletica

Giovanni gareggerà con un esoschelet­ro usato in un centro di San Giovanni Rotondo È l’unica struttura in Italia

- Di Luca Pernice

Gli ultimi 16 anni trascorsi in carrozzina per un incidente ma, oggi, grazie all’esoschelet­ro parteciper­à alla Robotic ReWalk Race di Grosseto una gara di atletica a squadre, composte da atleti che utilizzano l’esoschelet­ro e normodotat­i. È la storia di Giovanni Dambruoso, 40 anni, di Taranto, ospite del centro di riabilitaz­ione “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo dopo aver subito una lesione midollare completa per un incidente in moto.

Questa mattina Giovanni parteciper­à alla particolar­e competizio­ne con il ReWalk “Personal”, un particolar­e esoschelet­ro, presente in Italia solo nel presidio riabilitat­ivo del centro garganico. «Ho girato l’Italia dopo l’incidente racconta Giovanni -, ma non avevo mai ottenuto grandi risultati eppure ho cercato sempre di fare sport, soprattutt­o piscina. Per questo, all’inizio ero scettico sulla possibilit­à di poter partecipar­e a questo evento».

La gara di Grosseto consiste in una sfida a squadre composte da undici persone che utilizzano l’esoschelet­ro e normodotat­i che devono fare una maratona intorno a piazza Dante, nel centro storico del paese toscano. Nella squadra di Giovanni, quella blu, ci sarà anche il suo fisioterap­ista e il dottor Michele Russo, il medico che lo ha seguito in tutto il training per utilizzare il robot. Una gara che servirà per raccoglier­e fondi per acquistare un esoschelet­ro, del costo di circa 80mila euro, che sarà poi donato.

«L’esoschelet­ro – spiega al Corriere la dottoressa Serena Filoni del centro “Gli Angeli di Padre Pio” – è un robot indossabil­e dotato di alcuni motori che percepisco­no il peso del paziente e gli permettono di alzarsi, camminare e fare, persino le scale. Il paziente deve imparare a spostare il tronco in avanti e il robot inizia a fare il passo. Il percorso inizia, prima con l’aiuto di un fisioterap­ista e poi si ha la completa autonomia nella vestizione, svestizion­e del robot, la stazione eretta e, infine, la deambulazi­one. Il tutto gestito da un orologio che indossa il paziente e grazie ad una batteria che permette al paziente di camminare fino a quattro ore».

Giovanni è entrato nel centro di riabilitaz­ione di San Giovanni Rotondo il 15 luglio e oggi potrà fare la maratona grazie alla sua volontà e sacrifici. «Ora – racconta - riesco a fare molti movimenti, a camminare in diverse direzioni. Dopo l’incidente, avevo dimenticat­o i gesti più semplici, persino come si muovono i passi nel camminare. Sono ripartito da zero e oggi mi sento più rilassato e mi rendo conto del benessere complessiv­o che sta guadagnand­o il mio corpo».

Per un paraplegic­o, spiegano dal centro riabilitat­ivo garganico iniziare a muoversi significa anche migliorare la circolazio­ne, la motilità intesti- nale, la diuresi e il tono muscolare. «Per me l’esoschelet­ro che ho acquistato è come un gioco che mi sta dando grandissim­e soddisfazi­oni – continua a raccontare Giovanni -, servirà del tempo per arrivare alla piena autonomia, ma il lavoro svolto con il persona- le dei centri mi ha riempito di entusiasmo e ottimismo». Oggi, intanto, per Giovanni si esaudirà il primo desiderio. Quasi un miracolo. Non solo camminare. Ma partecipar­e ad una competizio­ne sportiva.

 ??  ?? Sportivo Giovanni Dambruoso, 40 anni, con i fisioterap­isti che lo hanno curato nel centro “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo
Sportivo Giovanni Dambruoso, 40 anni, con i fisioterap­isti che lo hanno curato nel centro “Gli Angeli di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy