Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La serie D non spegne l’entusiasmo biancorosso
Alle 15 l’esordio in serie D a Messina contro un’altra nobile decaduta Niente televisione, solo radio per i tifosi
Il Bari ricomincia dalla serie D. Oggi la squadra del nuovo presidente Luigi De Laurentiis scende in campo a Messina e comincia la sua avventura tra i dilettanti nella speranza di tornare subito in serie C. La parabola discendente del Bari non spegne però l’entusiasmo dei tifosi, che si sono attrezzati per vivere comunque una domenica di calcio: alcuni - come si nota questa foto di Gino Sasanelli - sono in partenza per Messina e mostrano il biglietto, altri si affideranno alle radiocronache.
Ore 15. Calcio di un nuovo inizio. Palla al centro, e sarà serie D. Bari contro Messina, in Sicilia, davanti a circa 200 tifosi biancorossi che, impagabili, hanno deciso di seguire la squadra, percorrendo Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Quattro regioni, ore e ore di viaggio per far sentire l’affetto e l’amore di una piazza che non si ferma davanti alle delusioni e al contesto dilettantistico. Questione di orgoglio, ma anche di entusiasmo. La nuova Bari piace e appassiona, e oggi contro un’altra nobile decaduta ha già voglia di dimostrare che con il gruppo che si ritrova, può vincere ovunque.
L’allenatore Cornacchini ha giocato finora a carte coperte. Zero allenamenti aperti al pubblico, men che meno partite amichevoli alla mercé di tutti. Si va verso lo schieramento del 4-3-3, con il tridente offensivo composto da Floriano, Simeri e uno tra Neglia e Bollino, senza dimenticare l’opzione Pozzebon. Il concetto, al di là degli interpreti, è chiaro: fantasia e velocità sugli esterni, con Floriano, ex Foggia, già decisamente in palla, e Neglia, proveniente dal Siena, pronto a conquistare con la sua vivacità. In mezzo il senso del gol di Simeri.
A centrocampo il metronomo sarà Bolzoni, ai suoi lati uno tra Feola e Hamlili, interni capaci di correre e inserirsi negli spazi, e uno degli obbligatori quattro under: sarà Piovanello, giocatore offensivo e che potrà far saltare un po’ gli schemi. Non ci sarà lo squalificato Brienza, va detto, ma l’esperienza non mancherà di certo. Si pensi ai due centrali difensivi. Dovrebbero essere Mattera e l’ex Di Cesare, anche se Cacioli non ha intenzione di stare a guardare.
Gli altri under saranno i terzini Aloisi e D’Ignazio e il portiere Marfella, questi ultimi cresciuti nel vivaio del Napoli. Toccherà a loro conquistare tifosi che, a conti fatti, non potranno neanche apprezzarne le performance. Nell’era dei social e del trionfo delle immagini, infatti, paradossalmente non ci sarà diretta tv. È in corso una trattativa con Sky e Dazn per la concessione dei diritti televisivi sui match del Bari. Ma non è ancora conclusa, e allora la partita non s’ha da vedere.
Si tornerà indietro nel tempo, quando le gare si vivevano in radio, o al massimo negli studi televisivi, con collegamenti telefonici e l’inviato di turno. In questo senso «sarà una domenica atipica», spiega Enzo Tamborra, direttore responsabile di Telebari, che ricorda pure i tempi eroici in cui si riprendevano le partite dai balconi delle case. Sarà strana perché «in 43 anni mai mi era capitato di raccontare la D», racconta Michele Salomone, storica voce biancorossa che anche oggi con Radionorba proverà a far vivere azioni ed emozioni. Ecco che allora «sarà una responsabilità ancor maggiore rispetto al solito – è il parere di Luca Guerra, inviato di Radio Selene – perché ci saranno migliaia di tifosi che vorranno “vedere” la partita attraverso le nostre parole». Tifosi che sono autentico «patrimonio», come da definizione di Claudia Carbonara, volto di Antenna Sud, che racconterà il match con un inviato sul campo. Stranezze di una domenica che probabilmente resterà unica. Il calcio romantico e l’inferno della D che pazzamente si tenderanno la mano. E chi mai l’avrebbe detto.