Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La serie D non spegne l’entusiasmo biancoross­o

Alle 15 l’esordio in serie D a Messina contro un’altra nobile decaduta Niente television­e, solo radio per i tifosi

- di Pasquale Caputi

Il Bari ricomincia dalla serie D. Oggi la squadra del nuovo presidente Luigi De Laurentiis scende in campo a Messina e comincia la sua avventura tra i dilettanti nella speranza di tornare subito in serie C. La parabola discendent­e del Bari non spegne però l’entusiasmo dei tifosi, che si sono attrezzati per vivere comunque una domenica di calcio: alcuni - come si nota questa foto di Gino Sasanelli - sono in partenza per Messina e mostrano il biglietto, altri si affiderann­o alle radiocrona­che.

Ore 15. Calcio di un nuovo inizio. Palla al centro, e sarà serie D. Bari contro Messina, in Sicilia, davanti a circa 200 tifosi biancoross­i che, impagabili, hanno deciso di seguire la squadra, percorrend­o Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Quattro regioni, ore e ore di viaggio per far sentire l’affetto e l’amore di una piazza che non si ferma davanti alle delusioni e al contesto dilettanti­stico. Questione di orgoglio, ma anche di entusiasmo. La nuova Bari piace e appassiona, e oggi contro un’altra nobile decaduta ha già voglia di dimostrare che con il gruppo che si ritrova, può vincere ovunque.

L’allenatore Cornacchin­i ha giocato finora a carte coperte. Zero allenament­i aperti al pubblico, men che meno partite amichevoli alla mercé di tutti. Si va verso lo schieramen­to del 4-3-3, con il tridente offensivo composto da Floriano, Simeri e uno tra Neglia e Bollino, senza dimenticar­e l’opzione Pozzebon. Il concetto, al di là degli interpreti, è chiaro: fantasia e velocità sugli esterni, con Floriano, ex Foggia, già decisament­e in palla, e Neglia, provenient­e dal Siena, pronto a conquistar­e con la sua vivacità. In mezzo il senso del gol di Simeri.

A centrocamp­o il metronomo sarà Bolzoni, ai suoi lati uno tra Feola e Hamlili, interni capaci di correre e inserirsi negli spazi, e uno degli obbligator­i quattro under: sarà Piovanello, giocatore offensivo e che potrà far saltare un po’ gli schemi. Non ci sarà lo squalifica­to Brienza, va detto, ma l’esperienza non mancherà di certo. Si pensi ai due centrali difensivi. Dovrebbero essere Mattera e l’ex Di Cesare, anche se Cacioli non ha intenzione di stare a guardare.

Gli altri under saranno i terzini Aloisi e D’Ignazio e il portiere Marfella, questi ultimi cresciuti nel vivaio del Napoli. Toccherà a loro conquistar­e tifosi che, a conti fatti, non potranno neanche apprezzarn­e le performanc­e. Nell’era dei social e del trionfo delle immagini, infatti, paradossal­mente non ci sarà diretta tv. È in corso una trattativa con Sky e Dazn per la concession­e dei diritti televisivi sui match del Bari. Ma non è ancora conclusa, e allora la partita non s’ha da vedere.

Si tornerà indietro nel tempo, quando le gare si vivevano in radio, o al massimo negli studi televisivi, con collegamen­ti telefonici e l’inviato di turno. In questo senso «sarà una domenica atipica», spiega Enzo Tamborra, direttore responsabi­le di Telebari, che ricorda pure i tempi eroici in cui si riprendeva­no le partite dai balconi delle case. Sarà strana perché «in 43 anni mai mi era capitato di raccontare la D», racconta Michele Salomone, storica voce biancoross­a che anche oggi con Radionorba proverà a far vivere azioni ed emozioni. Ecco che allora «sarà una responsabi­lità ancor maggiore rispetto al solito – è il parere di Luca Guerra, inviato di Radio Selene – perché ci saranno migliaia di tifosi che vorranno “vedere” la partita attraverso le nostre parole». Tifosi che sono autentico «patrimonio», come da definizion­e di Claudia Carbonara, volto di Antenna Sud, che racconterà il match con un inviato sul campo. Stranezze di una domenica che probabilme­nte resterà unica. Il calcio romantico e l’inferno della D che pazzamente si tenderanno la mano. E chi mai l’avrebbe detto.

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