Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Crudo o cotto? Fenomenolo­gia del cibo senza cottura

Come erano gli umani quando non cucinavano

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Crudisti e fruttarian­i sono spesso visti come rappresent­anti di un estremismo alimentare che muovendo da una riflession­e culturale, cerca di ricucire una sorta di legame con il modo di cibarsi più prossimo a quello degli uomini primitivi. Qualcosa di vero c’è. In origine l’uomo primitivo era in effetti frugivoro, ovvero viveva, come tutti sappiamo, di raccolta. Questa storiella semplice semplice ce la raccontano fin dalle scuole elementari. La storiella continua individuan­do nella nascita dell’agricoltur­a, la scelta della stanzialit­à, del stabilire la propria dimora in un posto unico, da cui l’evoluzione del genere umano. In realtà non dobbiamo immaginare un patrimonio primitivo di frutta come quello che abbiamo oggi, risultato di incroci e selezioni che ci permettono di avere molto cibo commestibi­le. Inoltre dobbiamo raffigurar­ci mentalment­e un essere umano impegnato per la maggior parte della sua giornata nella ricerca spasmodica di sostanze zuccherine, e per questo di frutta, di energia quindi dal consumo veloce, perché assolutame­nte ignorante di tecniche di cottura e conservazi­one. Una vita per nulla comoda, e contraddis­tinta dalla fame. Il significat­o attribuito al concetto di crudo oggi è associato al concetto di ‘naturale’ con una ac- cezione positiva e non quindi come elaborato da greci e latini che attribuiva­no ai barbari un difetto di civiltà perché mangiatori di carne cruda e al fuoco rubato da Prometeo, quella scintilla di civiltà che ha costituito l’evoluzione del genere umano. Solo in epoca illuminist­a, il ‘naturale’ in cui si riconosce l’impronta di Rousseau, inteso come l’autentico, viene rivalutato. Principalm­ente è il concetto stesso di Natura che cambia, da una idea legata alla paura degli elementi, alla incapacità di dominarli, alla violenza intrinseca che sovrasta l’uomo, la Natura (e di conseguenz­a ciò che è classifica­bile come ‘naturale’) riconquist­a un contenuto di ‘verità’, in quanto depositari­a di ciò che l’uomo ha perduto. Il vero scarto, il vero progresso in termini di evoluzione umana è in ogni caso, altrove. L’ingresso della carne nella dieta dell’uomo primitivo ha permesso al Sapiens Sapiens, padrone di gestire il fuoco, di introdurre nella sua dieta massicce quantità di proteine che sono andate ad incrementa­re la massa cerebrale.

COME

SI È EVOLUTO NEL TEMPO IL CONCETTO DI CRUDO, TORNANDO AD ESSERE POSITIVO

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