Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Avvocato a Bari? Si guadagna un terzo rispetto a Milano
Le professioni Presentato il convegno dell’Aiga
Quella dell’avvocato è diventata una professione sempre più in crisi. Lo dimostrano i dati relativi al reddito medio, che in Puglia è di poco superiore ai ventiduemila euro all’anno. Se la passano meglio le toghe lombarde (il loro reddito medio è più del triplo), ma la crisi è comunque nazionale. I temi legati alla professione legale, che rimane tra le più scelte dai giovani pugliesi (quello di Bari è il quarto Ordine nazionale per numero di iscritti), saranno affrontati nel convegno nazionale dell’Aiga che si terrà il 21 e 22 settembre a Bari. Ieri c’è stata la presentazione dell’evento.
Stipendi in diminuzione, numero di nuovi iscritti in calo e una professione che ha bisogno di altre formule. Perché gli avvocati sono attori fondamentali del sistema della giustizia e della difesa dei diritti. In previsione del Congresso straordinario nazionale dell’Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) — i cui lavori saranno inaugurati il 20 settembre a Trani dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per trasferirsi venerdì 21 e sabato 22 settembre nel Circolo Unione a Bari — è tempo di numeri. Cifre che aiutano a comprendere il cambiamento epocale che sta attraversando il settore. «Solo due anni fa — spiega Valerio Vinelli, coordinatore Aiga della Puglia — abbiamo effettuato uno studio sull’evoluzione del reddito Irpef degli avvocati iscritti alla cassa forense, dal quale emerge una riduzione sensibile del reddito medio Irpef associato al crollo del numero degli iscritti. È un segnale che c’è un malessere e che vanno attivate iniziative concrete a favore soprattutto delle nuove generazioni». Nel 2010 il reddito medio ammontava a 32.319 euro per passare nell’arco di altri quattro anni (2014) a 21.461 euro. Si tratta di una riduzione del 33,5% che sembra inarrestabile. Nel 2014 la gran parte delle posizioni aperte (il 32,9% del totale) ha dichiarato redditi fino a 10.300 euro. Nel 2010 gli iscritti alla cassa erano 30.160 mentre nel 2014 erano 21.461. «Ci sono molti fattori che contribuiscono a rendere difficile il quadro complessivo — prosegue Vinelli — non ultimo quello territoriale. Se la professione paga per una crisi generalizzata dell’economia, ciò vale soprattutto per il Mezzogiorno dove i redditi di aziende e privati sono più bassi. C’è anche un problema di recupero crediti. In molti casi gli avvocati trovano difficoltà a ottenere i pagamenti dai propri clienti».
Dal punto di vista territoriale c’è anche un evidente squilibrio tra le varie regioni. Nel 2016 in Puglia i 21.693 iscritti (di cui 12.148 uomini e 9.545 donne) hanno ottenuto un reddito medio di 22.630 euro (29.752 per gli uomini e 13.675 per le donne). Ma basta spostarsi in regioni più dinamiche che il quadro cambia radicalmente mettendo in evidenza la difficoltà nel competere sul mercato. In Lombardia, infatti, il reddito medio dei 33.601 iscritti è di 67.382 euro: ovvero tre volte quello della Puglia. «È evidente — sostiene Vinelli — che il mercato si muove a seconda della richiesta e della disponibilità. Ma c’è da guardare oltre e indicare la strada da seguire. Come Aiga puntiamo a sostenere le specializzazioni. Non più avvocati generalisti, ma colleghi che sappiano interpretare il cambiamento e le esigenze di nuovi clienti. È il caso del diritto tributario. A Foggia non ci sono legali che hanno investito in tale comparto. Spesso ci si ri- volge a colleghi di Roma. Penso che i praticanti debbano seguire questa strada».
E il vero nodo da sciogliere per difendere la professione è proprio quello legato alle nuove richieste di iscrizione all’albo. D’altronde per chi inizia ad avere un fatturato minimo è particolarmente difficile. Pur dovendo pagare i contributi d’ufficio (circa 800 euro). «Non è solo questo il costo da affrontare — conclude il coordinatore Aiga della Puglia — basti pensare che sono necessarie la firma digitale, la Pec, i software di gestione e le banche dati per il cosiddetto processo telematico. In una situazione così complicata dare una speranza alle nuove generazioni di avvocati risulta sempre più complicato». In definitiva, per un praticante che accetta la sfida forse un paio arrivano a conquistare una buona posizione nel mercato. Il resto abbandona o è costretto ad accontentarsi.
Squilibri territoriali La crisi è nazionale, ma il reddito medio in Lombardia sale a 67 mila euro