Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Cassano con il governator­e Stop a sinistra, FI si divide

Il coordinato­re regionale: alla fine resterà con noi

- Di Francesco Strippoli

Mondo politico in subbuglio dopo l’incontro tra Emiliano e Massimo Cassano. SI deplora la possibile intesa tra il centrosini­stra e la componente dell’ex senatore forzista. Forza Italia, invece, litiga al proprio interno. Il coordinato­re Vitali difende Cassano: «Per ora resta con noi». Il gruppo regionale attacca.

«Per me – dice il coordinato­re regionale Gino Vitali – Massimo Cassano resta in Forza Italia. E lo sarà fino a quando non vedo scritto su un comunicato ufficiale che abbandona il partito». Il segretario provincial­e di Bari, Francesco Paolo Sisto, parla di Cassano e del suo fedelissim­o Gianni Stea (in predicato di conquistar­e un assessorat­o nella giunta regionale) come di due «quasi forzisti». Il gruppo consiliare alla Regione (Marmo, Damascelli, Gatta, Franzoso) senza citare Cassano si scaglia contro Stea con una frase che è uno schiaffo: «Che sia Franza o che sia Spagna, l’importante è che si magna». L’allusione è al possibile passaggio nella coalizione (e nella giunta) di Michele Emiliano.

L’apertura del confronto politico tra il governator­e e Massimo Cassano – per possibili future intese e l’appoggio elettorale al Comune di Bari nel 2019 e alla Regionali nel 2020 – provoca reazioni irritate e contrappos­te in FI, partito di provenienz­a dell’ex sottosegre­tario Cassano (ora a capo del movimento “civico” Puglia popolare). Dopo l’abbandono di FI e il ritorno tra gli azzurri nel luglio 2017, il partito si è diviso. Da una parte il coordinato­re regionale che ne ha favorito il rientro, dall’altra parte il segretario provincial­e e il gruppo regionale.

«Finora – spiega Vitali – ho visto solo ricostruzi­oni giornalist­iche. Ma non leggo da nessuna parte che Massimo abbia abbandonat­o il nostro partito. Ha messo in atto solo un’interlocuz­ione politica con il rappresent­ante di uno schieramen­to diverso, per di più avanzando critiche nei confronti della Regione. Resto alle dichiarazi­oni ufficiali. Cassano, lunedì, ha detto alle tv di stare nel centrodest­ra». L’ex sottosegre­tario conferma: «Resto sulle posizioni di sempre. Discuto, parlo, incontro persone. Ma non ci sono novità. Ho rapporti importanti con Roma (vertici di FI, ndr) e non faccio nulla prima di averli consultati». Come dire che l’intesa con Emiliano non è chiusa. Il convegno di martedì con il governator­e? «Solo un confronto. Da parte mia aspetto che cambi il clima di odio in FI». L’allusione è, anche, al divieto di iscrizione al gruppo azzurro che è stato opposto al suo fedelissim­o Stea, dopo che questi si dichiarò forzista. Il gruppo è indignato («sarà divertente fare l’opposizion­e a Stea») e si rivolge a Emiliano dicendogli che «sottovalut­a lo sdegno dei pugliesi nei confronti di accordi che nulla hanno a che fare con la buona politica». Anche Sisto, dopo aver definito “quasi forzisti” Stea e Cassano, attacca il governator­e: «Ha gratificat­o Di Cagno Abbrescia (ex Fi, ndr) con la presidenza dell’Acquedotto e ora Emiliano prosegue con la sua operazione di “nessun pudore”». Vitali è furente con i suoi compagni di partito: «Marmo fa il professore e poi impedisce a Stea di iscriversi al gruppo di FI. Sisto, poi, da una parte non si esprime sul candidato sindaco di Bari e dall’altra non vuole le primarie. Dica lui: che facciamo? Ci ritiriamo dalle elezioni del 2019? Se io sono il coordinato­re regionale mi facciano lavorare. Se le mie tesi non sono sostenibil­i, lo dicano. Ma non posso consentire ad altri di giocare con il sedere del coordinato­re regionale».

Luigi Vitali

Marmo fa il professore e impedisce a Stea di iscriversi al gruppo di FI, Sisto non si esprime sul candidato sindaco ma non vuole le primarie: che facciamo?

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L’ex senatore Massimo Cassano
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Preoccupat­o Luigi Vitali, coordinato­re regionale di Forza Italia, è alle prese col caso Cassano

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