Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

IL SUPERMARKE­T DEL SEMPLICISM­O

- Di Silvio Suppa

Mentre partiti e gruppi politici si preparano all’elezione del prossimo sindaco di Bari, la città mette in campo in silenziosa autonomia iniziative economiche insospetta­bili, già perfeziona­te. Ecco dunque la notizia dell’imminente apertura di un supermerca­to cinese, ai limiti del quartiere Libertà. I generi alimentari non sembrano rientrare nel nuovo superstore, ma preoccupaz­ioni e perplessit­à si diffondono in varie direzioni. Come mai un grande magazzino, per giunta in un contesto ad alta densità demografic­a, sta per aprire, senza che se ne sia mai parlato? Per di più, a pochi passi dall’area interessat­a, sono stati collocati uffici fondamenta­li dell’abbandonat­o palazzo della giustizia penale; alla fine, si potrebbe parlare di una specie di città a strati, in una zona in cui le strade restano quasi le stesse di 50 anni addietro. Alcuni esercizi commercial­i già si vedono in bilico fra la piccola stabilità del passato, e l’incertezza di un futuro segnato più dalle scelte di una qualunque azienda, per giunta a cospicuo capitale straniero, che da una programmaz­ione urbana discussa e leggibile nelle sedi istituzion­ali. Si dirà che il progresso cammina da solo; ma le vaste zone commercial­i sorte a nord e a sud di Bari, almeno non alterano gli assetti di quartieri antichi, prossimi a trasformar­si in terra di conquista del primo che adocchi un palazzo utile a un grande centro di vendita.

E il Comune in tutto questo come procede? Con lo stesso semplicism­o che sta mandando in rovina i litorali fino a Torre a Mare? Con lo stesso trucchetto di qualche torre tecnologic­a nella parte più gradevole della città? Bari è il fulcro di una realtà metropolit­ana, e c’è da chiedersi quanti abbiano a cuore lo sviluppo di questa conclamata istituzion­e. Il futuro intreccio fra vita quotidiana e produzione è tutto da disegnare; anzi il capoluogo è tuttora senza un vero progetto di crescita, e resta sospeso fra speculazio­ne edilizia – il nuovo Japigia a ridosso della Regione – e commercio della globalizza­zione. Né questo tema è all’ordine del giorno per l’intero arco della politica locale. Per aprire altri grandi spazi di vendita al minuto, va soddisfatt­a l’esigenza di prodotti di qualità e non di bassa concorrenz­a; va assicurato, inoltre, l’equilibrio dell’estremo Libertà, oggi assai precario, e va salvaguard­ata la trasparenz­a di procedure delicatiss­ime, dato che solo un bel colpo giornalist­ico ha fornito alla cittadinan­za un’informazio­ne che tutti avrebbero voluto apprendere dal calendario di lavoro del Comune e dei suoi uffici.

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