Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
IL SUPERMARKET DEL SEMPLICISMO
Mentre partiti e gruppi politici si preparano all’elezione del prossimo sindaco di Bari, la città mette in campo in silenziosa autonomia iniziative economiche insospettabili, già perfezionate. Ecco dunque la notizia dell’imminente apertura di un supermercato cinese, ai limiti del quartiere Libertà. I generi alimentari non sembrano rientrare nel nuovo superstore, ma preoccupazioni e perplessità si diffondono in varie direzioni. Come mai un grande magazzino, per giunta in un contesto ad alta densità demografica, sta per aprire, senza che se ne sia mai parlato? Per di più, a pochi passi dall’area interessata, sono stati collocati uffici fondamentali dell’abbandonato palazzo della giustizia penale; alla fine, si potrebbe parlare di una specie di città a strati, in una zona in cui le strade restano quasi le stesse di 50 anni addietro. Alcuni esercizi commerciali già si vedono in bilico fra la piccola stabilità del passato, e l’incertezza di un futuro segnato più dalle scelte di una qualunque azienda, per giunta a cospicuo capitale straniero, che da una programmazione urbana discussa e leggibile nelle sedi istituzionali. Si dirà che il progresso cammina da solo; ma le vaste zone commerciali sorte a nord e a sud di Bari, almeno non alterano gli assetti di quartieri antichi, prossimi a trasformarsi in terra di conquista del primo che adocchi un palazzo utile a un grande centro di vendita.
E il Comune in tutto questo come procede? Con lo stesso semplicismo che sta mandando in rovina i litorali fino a Torre a Mare? Con lo stesso trucchetto di qualche torre tecnologica nella parte più gradevole della città? Bari è il fulcro di una realtà metropolitana, e c’è da chiedersi quanti abbiano a cuore lo sviluppo di questa conclamata istituzione. Il futuro intreccio fra vita quotidiana e produzione è tutto da disegnare; anzi il capoluogo è tuttora senza un vero progetto di crescita, e resta sospeso fra speculazione edilizia – il nuovo Japigia a ridosso della Regione – e commercio della globalizzazione. Né questo tema è all’ordine del giorno per l’intero arco della politica locale. Per aprire altri grandi spazi di vendita al minuto, va soddisfatta l’esigenza di prodotti di qualità e non di bassa concorrenza; va assicurato, inoltre, l’equilibrio dell’estremo Libertà, oggi assai precario, e va salvaguardata la trasparenza di procedure delicatissime, dato che solo un bel colpo giornalistico ha fornito alla cittadinanza un’informazione che tutti avrebbero voluto apprendere dal calendario di lavoro del Comune e dei suoi uffici.