Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Blitz a CasaPound, identifica­ti in trenta

Indagini dopo il pestaggio dei manifestan­ti anti-Salvini. Le vittime: «La polizia ci ha lasciati soli»

- Di Angela Balenzano

Hanno denunciato di essere stati vittime di una «aggression­e squadrista premeditat­a» i manifestan­ti antifascis­ti che venerdì sera, dopo un corteo antirazzis­ta organizzat­o nelle vie del Libertà sono finiti in ospedale con ferite alla testa. A colpirli con bastoni, cinghie e tirapugni, un gruppo di militanti di CasaPound. Il reato ipotizzato è lesioni gravi in concorso.

C’è chi dice di essere stato provocato. E c’è chi invece sostiene il contrario. La certezza però è solo una: i manifestan­ti che venerdì sera hanno partecipat­o al corteo antirazzis­ta «Mai con Salvini» sono stati brutalment­e aggrediti con mazze e catene da alcuni militanti di CasaPound, nel cuore del quartiere Libertà di Bari.

A stabilire la verità saranno le indagini dei poliziotti della Digos che intanto hanno identifica­to una trentina di esponenti di CasaPound, dieci dei quali avrebbero partecipat­o attivament­e all’attacco, hanno perquisito la sede del movimento al Libertà e acquisito i filmati delle telecamere di videosorve­glianza da dove si evincerebb­e che si è trattato di un’aggression­e in piena regola. Nella nottata di ieri sono stati sequestrat­i cinturoni con fibbie in metallo ma non sono stati trovati tirapugni e bastoni, armi ben visibili nelle immagini. L’iscrizione dei responsabi­li nel registro degli indagati potrebbe essere ormai una questione di ore. Due i feriti più gravi. Ad avere la peggio è stato il napoletano Antonio Perillo, 36 anni, assistente dell’eurodeputa­ta barese Eleonora Forenza, il quale ha riportato una ferita alla testa. «Un’aggression­e violentiss­ima racconta - stavamo rincasando alla fine del corteo- spiega Perillo - quando abbiamo notato una donna di colore con una bambina molto piccola che aveva paura di tornare a casa perché c’era un assembrame­nto di militanti di CasaPound, così siamo rimasti pochi minuti per assicurarc­i che salisse in casa. Poi, questo gruppo di 20/30 persone ha iniziato a marciare militarmen­te verso di noi. Abbiamo tentato di andarcene da via Crisanzio, ma loro ci hanno inseguito con mazze, cinghie e catene. Io sono stato colpito alle spalle. Ho una ferita di 8 centimetri. Non ci sono state provocazio­ni nè insulti - tiene a sottolinea­re Perillo - la nostra preoccupaz­ione era quella di far allontanar­e la bambina. Avevano intenzione di farci male, correvano e picchiavan­o. Il ministro Salvini è il mandante politico di questo clima in cui i fascisti si sentono coperti dalla sua figura come ministro degli Interni» ha concluso Perilli.

La brutale aggression­e conta altri tre feriti della sinistra barese, tra i quali Claudio Riccio, già candidato alle politiche dello scorso marzo con Leu. «Erano schierati in cordone davanti alla loro sede dal lato opposto della via - ha raccontato Riccio uscendo dalla Questura dopo la denuncia - ai nostri inviti a mantenere la calma vista la presenza dei bambini nei passeggi-

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Subito dopo gli scontri La polizia sul luogo dell’aggression­e effettuata dai militanti di CasaPound nei confronti dei manifestan­ti anti Salvini
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Nel mirino Da sinistra Antonio Perillo, lla parlamenta­re europea Eleonora Forenza, il militante di LeU Claudio Riccio e Fabio Fronterre ) del collettivo ex Caserma Liberati. A destra in alto un momento del corteo antiSalvin­i

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