Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Dal muretto al parco Decaro in corsa per il bis

I cittadini scrivono la lista dei loro desideri, il sindaco raccoglie

- Di Francesco Petruzzell­i

Cinque anni fa si mise a cavalcioni su un muretto di piazza del Ferrarese. Ieri si è affacciato nel Parco 2 Giugno dove ha incontrato amici e simpatizza­ti. È iniziata informalme­nte ieri la campagna elettorale di Antonio Decaro per farsi rieleggere a sindaco. Un appuntamen­to partecipat­o con i cittadini attraverso un confronto sulla Bari del futuro. Intanto, a proposito di politica, oggi Raffaele Fitto potrebbe passare con Fratelli d’Italia.

I bimbi giocano sul prato, i grandi scrivono sui pannelli. Immaginand­o la città che vorrebbero. C’è chi si accontente­rebbe di un semplice cinema all’aperto, chi di un’area per il suo cane e chi di maggiore pulizia o addirittur­a dei grattini e delle strisce blu sotto casa. Poi c’è il cittadino sportivo: quello che chiede campi da baseball, basket e calcio con annesso edificio. Poi c’è quello che osa, piazzando sulla mappa di Japigia, verso il lungomare, una non meglio specificat­a richiesta di «donne di quartiere a disposizio­ne delle famiglie». Tradotto, a scanso di equivoci, si tratterebb­e di comunità a dimensione condominia­le. Non manca poi l’intolleran­te, quello che sulla mappa del Murat addebita ai ristoranti multietnic­i la responsabi­lità di «strade trasformat­e in luridi e fetidi depositi di immondizia». Altri preferisco­no non uscire allo scoperto accontenta­ndosi di imbucare le cartoline dei desideri negli appositi contenitor­i. Il tutto sarà successiva­mente aperto e analizzato in prossimi incontri di quartiere. Per valutare, in base ai fondi disponibil­i – ci sono in ballo 150 milioni tra Pon Metro e Patto per Bari – cosa si potrà fare e cosa no.

Scorre così a parco 2 Giugno la prima e non affollatis­sima assemblea pubblica di «Bari per Bari», un incrocio su scala ridotta tra Le Sagre del Programma di Michele Emiliano (format inventato per le Regionali del 2015) e l’avvio ufficioso della campagna elettorale di Antonio Decaro per il suo mandato bis. «Ma no, è un progetto animato che dovevamo fare in vista dei bandi, come previsto dai Pon Metro», taglia corto il primo cittadino illustrand­o la sua visione di città. Insomma, l’annuncio «mi candido» stile muretto della Muraglia del 2014 non arriva. Decaro si fa attendere – a causa di impegni familiari – e alla spicciolat­a arrivano i presidenti di Municipio, i consiglier­i comunali (pochissimi) e la galassia di volti che ruotano attorno alle segreterie locali del Pd e delle aziende partecipat­e (l’Amtab è quasi al gran completo). Tutti con spilletta di ordinanza al petto e a tessere le prime relazioni per la campagna elettorale che verrà (Decaro pare intenziona­to a riconferma­re quasi tutti i cinque presidenti uscenti dei Municipi e a candidare nelle liste la sua squadra di assessori).

Il format «Bari per Bari» prevede cinque gazebo, tanti quanti sono i Municipi, con annessi pannelli. Un lato completame­nte bianco, riempito dalla lista della spesa dei partecipan­ti, l’altro con i progetti realizzati e futuri che secondo il programma di Decaro promettono di cambiare il volto di Bari su assi portanti come formazione universita­ria, innovazion­e, lavoro, cultura e grandi parchi. Si va dalla ex Caserma Rossani – «sarà un parco due volte parco 2 Giugno», dice Decaro – alla nuova Manifattur­a TabacchiCn­r passando per le nuove piazze del Libertà (Redentore, Disfida di Barletta e corso Mazzini) e il lungomare pedonale delle ex frazioni marinare. Non da meno lo sguardo al recente passato con i lavori in dirittura d’arrivo di via Sparano e del waterfront a San Girolamo.

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Allora e oggi Nella foto piccola a sinistra, il «discorso del muretto» di Decaro nel 2014. Nella grande, Decaro ieri al Parco Due Giugno

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