Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Dal muretto al parco Decaro in corsa per il bis
I cittadini scrivono la lista dei loro desideri, il sindaco raccoglie
Cinque anni fa si mise a cavalcioni su un muretto di piazza del Ferrarese. Ieri si è affacciato nel Parco 2 Giugno dove ha incontrato amici e simpatizzati. È iniziata informalmente ieri la campagna elettorale di Antonio Decaro per farsi rieleggere a sindaco. Un appuntamento partecipato con i cittadini attraverso un confronto sulla Bari del futuro. Intanto, a proposito di politica, oggi Raffaele Fitto potrebbe passare con Fratelli d’Italia.
I bimbi giocano sul prato, i grandi scrivono sui pannelli. Immaginando la città che vorrebbero. C’è chi si accontenterebbe di un semplice cinema all’aperto, chi di un’area per il suo cane e chi di maggiore pulizia o addirittura dei grattini e delle strisce blu sotto casa. Poi c’è il cittadino sportivo: quello che chiede campi da baseball, basket e calcio con annesso edificio. Poi c’è quello che osa, piazzando sulla mappa di Japigia, verso il lungomare, una non meglio specificata richiesta di «donne di quartiere a disposizione delle famiglie». Tradotto, a scanso di equivoci, si tratterebbe di comunità a dimensione condominiale. Non manca poi l’intollerante, quello che sulla mappa del Murat addebita ai ristoranti multietnici la responsabilità di «strade trasformate in luridi e fetidi depositi di immondizia». Altri preferiscono non uscire allo scoperto accontentandosi di imbucare le cartoline dei desideri negli appositi contenitori. Il tutto sarà successivamente aperto e analizzato in prossimi incontri di quartiere. Per valutare, in base ai fondi disponibili – ci sono in ballo 150 milioni tra Pon Metro e Patto per Bari – cosa si potrà fare e cosa no.
Scorre così a parco 2 Giugno la prima e non affollatissima assemblea pubblica di «Bari per Bari», un incrocio su scala ridotta tra Le Sagre del Programma di Michele Emiliano (format inventato per le Regionali del 2015) e l’avvio ufficioso della campagna elettorale di Antonio Decaro per il suo mandato bis. «Ma no, è un progetto animato che dovevamo fare in vista dei bandi, come previsto dai Pon Metro», taglia corto il primo cittadino illustrando la sua visione di città. Insomma, l’annuncio «mi candido» stile muretto della Muraglia del 2014 non arriva. Decaro si fa attendere – a causa di impegni familiari – e alla spicciolata arrivano i presidenti di Municipio, i consiglieri comunali (pochissimi) e la galassia di volti che ruotano attorno alle segreterie locali del Pd e delle aziende partecipate (l’Amtab è quasi al gran completo). Tutti con spilletta di ordinanza al petto e a tessere le prime relazioni per la campagna elettorale che verrà (Decaro pare intenzionato a riconfermare quasi tutti i cinque presidenti uscenti dei Municipi e a candidare nelle liste la sua squadra di assessori).
Il format «Bari per Bari» prevede cinque gazebo, tanti quanti sono i Municipi, con annessi pannelli. Un lato completamente bianco, riempito dalla lista della spesa dei partecipanti, l’altro con i progetti realizzati e futuri che secondo il programma di Decaro promettono di cambiare il volto di Bari su assi portanti come formazione universitaria, innovazione, lavoro, cultura e grandi parchi. Si va dalla ex Caserma Rossani – «sarà un parco due volte parco 2 Giugno», dice Decaro – alla nuova Manifattura TabacchiCnr passando per le nuove piazze del Libertà (Redentore, Disfida di Barletta e corso Mazzini) e il lungomare pedonale delle ex frazioni marinare. Non da meno lo sguardo al recente passato con i lavori in dirittura d’arrivo di via Sparano e del waterfront a San Girolamo.