Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
NOBILTÀ PERDUTA E GIOCHI DI POTERE
In Puglia il voto regionale è lontano, eppure il presidente Emiliano effettua non da oggi grandi manovre per rinnovare il suo mandato. Ecco allora la sua apertura a destra, avviata già con Di Cagno Abbrescia all’Aqp, e oggi proseguita con l’aggiunta all’esecutivo di un nome legato all’ex senatore Cassano, a sua volta in cerca di appoggi per divenire sindaco di Bari fra meno di un anno. Si attendono le decisioni in seno alla sinistra regionale, forse non inerte di fronte a tanto frenetico agitarsi. Ma cerchiamo di capire meglio. In realtà in politica i rovesciamenti di fronte non sono mai mancati, anche se per ragioni volta a volta diverse. A Bari, a cavallo fra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, ci fu una spettacolare rottura della continuità del governo cittadino di destra, grazie all’inedita scelta della Democrazia Cristiana di puntare al sindaco, e di inaugurare così il corso del centro-sinistra – così si scriveva allora – fase pilota per tutto il Paese. In sostanza, riformatori cattolici e riformatori socialisti, spinti da una qualificata domanda sociale, provavano a fondare equilibri più avanzati, etichetta politica di un più moderno blocco sociale di guida della vita produttiva e del governo comunale; e fu il paradigma di una stagione di lunga durata. Non si trattò di tattica elettorale, ma di un confine fra passato e futuro, maturato non a caso in un laboratorio allora fertile e significativo per tutto il Sud. Ne derivò un salto della politica che giovò a tutte le forze in campo, compresa la sinistra di opposizione.
Oggi le cose sono diverse, in quanto, quasi due anni prima del voto regionale, con il suo peso sul piano nazionale, non si parla di programmi, e tanto meno di alleanze sociali da riscrivere. In Puglia sta nascendo un semplice blocco di potere, con la speranza di Emiliano di rimanere in sella con i voti di chiunque, e con l’impazienza dei cosiddetti moderati di affrancarsi a titolo personale dalla loro stessa crisi, in una fase che potrebbe generare il tramonto della politica senza idee, o addirittura il tramonto della politica in generale. Le attuali alleanze di Emiliano si riducono a un semplice gioco di possesso del potere, ovvero a un’intesa fra testimoni di un mondo esaurito, sperando che alla fine essi si ritrovino con le redini nelle loro mani. Ammesso che tale manovra riesca, non servirebbe nemmeno a chi la tenta, e comunque non certo ai pugliesi, che chiedono invano un vero sistema di sanità, servizi adeguati e un trasparente allargamento delle confuse maglie del lavoro.