Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Un Cosmo di sorprese Per ieri aveva chiesto un sopralluogo allo stadio
E pensare che aveva pure chiesto di effettuare un sopralluogo al San Nicola. Avrebbe voluto farlo domenica e ieri, proprio nei due giorni in cui erano in programma le prime partite interne del Bari. A posteriori, a maggior ragione considerando l’andamento delle ultime ore del molfettese Cosmo Giancaspro, una richiesta quasi paradossale. Ma l’episodio è rappresentativo di come l’ex presidente abbia vissuto le settimane comprese tra la mancata iscrizione in B, l’avvento dei De Laurentiis e l’avvio ufficiale del nuovo club. Anche i ricorsi al Tar e al collegio di garanzia del Coni, in un certo senso, vanno nella direzione di una lunga rampicata sugli specchi, nell’estremo tentativo di restare agganciato a una creatura che sentiva quasi esclusivamente sua. Al punto da non voler neanche considerare ipotesi diverse dalla sua presenza protagonistica in cima al club, ben oltre il concetto e l’interpretazione di stadio come casa. Le stesse continue rassicurazioni, fornite sia ai componenti del cda che alle istituzioni, di un bonifico imminente, e della prossima e mai avvenuta esecuzione dell’aumento di capitale, sono coerenti con la premessa. Qualcosa continuava a frullare in testa all’imprenditore molfettese, se è vero che due giorni prima del gong Giancaspro provò in a convincere l’avvocato Grassani, suo legale nella causa contro il ritardato pagamento di contributi e ritenute, che ancora si poteva riprendere la B. Era un sabato e un Giancaspro trafelato, sudatissimo, in bermuda, arrivò a Bologna, dove risiede Grassani, quasi pregandolo di tentare la strada di un rientro nel calcio. Una convinzione così netta da sembrare surreale. Così surreale da portare al baratro.
In estate Si recò dal legale Grassani sudato e in bermuda per evitare il peggio