Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Rifiuti e incuria, così soffocano le piazze di Bari
Da largo Adua al Libertà cronaca di ordinario degrado. E i cittadini provvedono a pulire da soli
Specchiere rotte sul marciapiede di largo Adua, sedie dei pensionati bloccate con i lucchetti in piazza Garibaldi, largo San Sabino - davanti alla Curia - punteggiato da cassonetti stracolmi di rifiuti. Ecco cosa ci racconta la visita nelle principali piazze baresi. In una di queste, piazza Battisti, il prossimo 13 ottobre provvederanno da soli alla pulizia.
Cenerentola, evidentemente, deve essere passata da largo San Sabino con vista Cattedrale. Se quella scarpetta resta lì, adagiata tra le gomme di una Smart e un cumulo di sacchetti della spazzatura. Forse sarà scappata dai miasmi dei cassonetti. Sistemati a batteria in una sequenza dell’orrore: senza coperchi e stracolmi già di buon mattino di rifiuti a marcire al sole. Con buona pace degli orari di conferimento. In largo Adua, invece, deve aver sostato qualche regina cattiva di Biancaneve con il suo specchio andato subito in frantumi e lasciato lì, tra le aiuole e gli alberi. Ma qui non siamo né in una fiaba, né in un reame. Siamo tra l’incuria e una buona dose di scarso senso civico che campeggiano nelle centralissime piazze di Bari, dal Libertà al Madonnella passando per il Murat. Giardini, larghi e zone pedonali ripiombati nel degrado con cittadini (i rispettosi) e frequentatori costretti al fai da te. Ne sanno qualcosa in piazza Garibaldi dove ogni giorno va in scena la fiera del mobile con sedie, sgabelli e tavolini gelosamente legati alla recinzione del giardino perché gli anziani non sanno più dove sedersi per la loro partitella a carte.
Delle sedute e dei tavoli in pietra infatti resta solo qualche parvenza, mentre tutto intorno sparisce il verde, avanza il terreno e i busti degli illustri Cognetti, Capruzzi e Ravanas iniziano ad annerire. Per i bagni pubblici, poi, è roba da ufficio pubblico; aprono solo a determinati orari e con relativa pausa pranzo. I giochi per i più piccoli invece sono un misto di sporcizia e di palestra per i graffitari. A distanza di qualche isolato c’è piazza Risorgimento e qui non va meglio tra doghe delle panchine mancanti, postazioni-scheletro del fu bike sharing, lampioni rotti e la pavimentazione a chiazze nere, nonostante il cartello che vieta nell’ordine il transito dei ciclomotori, l’abbandono dei rifiuti e persino «il giuoco del le sedie e i tavolini di piazza Garibaldi «blindati» con i lucchetti dai pensionati per giocare a carte sopra vetri spaccati nella zona umbertina di largo Adua calcio e attività similari». «Ormai siamo abituati e mi auguro che l’attivismo del Comune non si manifesti solo poco prima della campagna elettorale» allarga le braccia Carlo Paolini, ex consigliere comunale e presidente dell’associazione Arca. Anche nel Murat, ai piedi dell’Ateneo, i cittadini hanno deciso di darsi da fare organizzando per il 13 ottobre Le Olimpiadi di Civiltà con una rete di associazioni, commercianti e di piccoli alunni impegnati nelle discipline recupero del rifiuto abbandonato, pesca del mozzicone e strappo del manifesto abusivo. «Solo così possiamo dimostrare il nostro attaccamento alla piazza. È una delle poche piazze del centro da preservare essendo la più nuova. Ma siamo preoccupati perché anche qui il verde sta scomparendo», sentenzia Stefano Milano, presidente del comitato di zona. Una piazza che all’ora della pennichella si trasforma in un dormitorio a cielo aperto con i bivacchi al fianco degli universitari che tentano di leggere un libro o di ripassare una lezione. Nella classifica del degrado svettano sempre loro, le piazze Moro e Umberto, tra rifiuti, resti di cibo, cartoni e bottiglie di alcolici. In piazza Umberto poi la presenza del cantiere sulla parte centrale accentua ancor di più il divario con le due ali, ricettacolo di bivacchi e di giri sospetti. Sulla nuova via Sparano invece campeggiano macchie e gomme da masticare, nonostante la squadra Amiu che nella notte tra mercoledì e giovedì ha provveduto a un lavaggio generale. «Ma quelle macchie sono difficili da togliere – spiega il presidente dell’azienda di igiene Sabino Persichella – e per questo abbiamo ordinato una macchina speciale per la rimozione delle chewing gum e ci rivolgeremo a un esperto di pietre per dei prodotti più incisivi. Ci affidiamo come sempre anche al senso civico visto che ad esempio in largo San Sabino passiamo tre volte al giorno per lo svuotamento dei bidoni». Chissà che Cenerentola non ripassi da lì.
Iniziativa In piazza Battisti il 13 ottobre cittadini in campo per ripulire l’intera zona
Rimedio Contro le gomme da masticare l’Amiu mette in campo un mezzo speciale