Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Castel dei Mondi» chiude con la Kane e il dottor Nisticò

Uno speciale ritorno a casa per l’andriese Antonio Del Giudice e il suo banchiere

- F. Ver.

Ultimo weekend per «Castel dei Mondi», almeno ad Andria e nel format classico del festival. Una coda ci sarà però il 6 e 7 ottobre al teatro Comunale di Ruvo, con il Cappuccett­o

Rosso di Michelange­lo Campanale (che ha già debuttato qualche mese fa nel «Maggio all’infanzia»). Questo sabato e domenica, invece, le proposte sono molte e dislocate in varie sedi: a Corato (teatro Comunale), in doppia replica oggi e domani alle 21.30, va in scena 4.48

Psychosis di Sarah Kane nella versione «Sinfonia per voce sola» di Enrico Frattaroli, in scena Mariateres­a Pascale. Ad Andria, Trani e Barletta sono le ultime giornate utili per assistere alla performanc­e dell’argentino Fernando Rubio, Todo lo que està a

mi lado; attori e attrici ospitano gli spettatori nei letti sistemati in diverse collocazio­ni urbane per raccontare loro una storia.

Ad Andria, infine, i pomeriggi in piazza Catuma sono dedicati alla costruzion­e (oggi) e alla distruzion­e (domani) della

Structure monumental­e di Olivier Grossetête, un Castel del Monte in cartone alto 10 metri. Nelle due serate (ore 21.30), invece, Palazzo Ducale ospita domani Fiori di coraggio, uno spettacolo che coinvolge nella messa in scena persone con disabilità, mentre questa sera toccherà alla compagnia Florian Metateatro presentare

Buonasera Dott. Nisticò, tratto dall’omonimo romanzo di Antonio Del Giudice e interpreta­to in scena da Mario Massari, che ne firma anche la regia in- sieme a Martina Gatto.

Lo spettacolo ha già una storia, e due anni fa ebbe una importante «prima» pugliese all’Abeliano. Ma questa nuova occasione ha un sapore speciale per il suo autore, Antonio Del Giudice, andriese, settantenn­e giornalist­a di lungo corso: «Perché torno nella mia città, dalla quale andai via nel 1968. Ed è un ritorno particolar­e. La mia famiglia ormai è quasi scomparsa, ma rappresent­are lo spettacolo a Palazzo Ducale mi emoziona molto; mi sembra di tornare a casa di mia nonna, che abitava nel centro storico, e di essere per un’ora profeta in patria». In scena si racconta l’ascesa e la caduta del banchiere Mario Nisticò, figura creata dall’autore, ma quanto verosimile: famiglia contadina, successo negli affari fino allo scandalo di una tangente che lo rovina irrimediab­ilmente. Una storia molto italiana, un’esistenza che finisce per essere la metafora dell’intero paese.

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Mario Massari interpreta in scena il banchiere Nisticò, personaggi­o «inventato» da Antonio Del Giudice

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