Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ammazzò la fidanzata Noemi a Specchia L’accusa chiede la condanna a 18 anni
Diciotto anni di reclusione. È la richiesta del pm Anna Carbonara, nei confronti di L. M. 18 anni, accusato dell’omicidio della sua fidanzata, la sedicenne Noemi Durini di Specchia, nel Leccese, uccisa a settembre dello scorso anno. Il processo con rito abbreviato si sta svolgendo in questi giorni dinanzi ai giudici del Tribunale per i minorenni di Lecce. La procura ha chiesto inoltre un anno e mezzo di carcere per i reati collaterali che sono confluiti nel fascicolo d’inchiesta per l’omicidio. Gli altri reati che sarebbero stati commessi dall’imputato, minorenne all’epoca dei fatti, sono ricettazione, furto, lesioni personali e danneggiamento di una macchina. Durante la requisitoria il pm ha ricostruito l’intera vicenda: dalla denuncia di scomparsa di Noemi fino al ritrovamento del cadavere avvenuto dieci giorni dopo. L’accusa ha inoltre elencato i vari tentativi di depistaggio del ragazzo e le contraddizioni in cui sarebbe caduto. La procura ha indicato il 18enne come unico colpevole dell’omicidio escludendo il coinvolgimento di altri. Il 18enne è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione per aver agito con crudeltà e per motivi abietti e futili e di aver occultato il cadavere. Una perizia disposta dalla procura ha dimostrato che Noemi è stata prima picchiata a mani nude e poi accoltellata e seppellita sotto un cumulo di pietre mentre era ancora viva. L’avvocato della famiglia di Noemi, Francesco Zacheo, ha detto che la pena «non è congrua perché è stata uccisa una ragazza con crudeltà». Per il difensore del 18enne, Luigi Rella, invece è «una richiesta di pena troppo alta».