Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
In viale Unità d’Italia appassionati costretti a pedalare tra gli alberi
Un problema ormai atavico, quello della pista ciclabile di viale Unità d’Italia, a Bari. Nata per essere di supporto al sempre maggior numero di amanti delle due ruote, si è trasformata oramai in un problema cronico. Al centro della questione le radici degli alberi che crescono al centro del percorso posizionato tra le due carreggiate e che continuano a spaccare la superficie creando un vero e proprio tragitto a ostacoli. L’asfalto, sollevandosi e creando dei veri e propri rigonfiamenti nella strada diviene in più punti pericolosissimo per i ciclisti, arrivando a somigliare più a una barriera. Non sono poche le persone che dalla sua realizzazione se ne sono lamentati denunciandone la pericolosità e – in alcuni casi – documentando tutto sulla pagina facebook del primo cittadino.
Discorso a parte (certamente meno preoccupante dal punto di vista della sicurezza), la presenza di erbacce creandare
sciute così tanto da diventare l’ennesimo «fastidio» mentre si percorre la pista in bicicletta. Da Palazzo di Città arrivano rassicurazioni: «L’accordo quadro per la manutenzione di strade e marciapiedi (che includerebbe anche la pista ciclabile, ndr) è pronto per
L’appalto Dal Comune arrivano rassicurazioni: la manutenzione delle strade sta per andare in gara
in gara», fa sapere l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Giuseppe Galasso. Si tratterebbe di un piano da dieci milioni, somma da ripartire poi in proporzione nei cinque Municipi. Se tutto dovesse procedere senza intoppi, l’aggiudicazione avverrebbe
entro il mese di dicembre e l’inizio poi delle manutenzioni a partire dal mese di febbraio del prossimo anno.
L’assessore Galasso, poi, torna sulla polemica consumata nelle ultime ore sui social. La foto postata dal consigliere comunale Filippo Melchiorre, Fratelli d’Italia, che raffigura il marciapiedi in corrispondenza dell’ingresso di Palazzo di Città privato (se non sugli incroci) del percorso zigrinato posizionato per i non vedenti, fa discutere. Se ne lamentano via social anche alcuni componenti del Lions Club che in passato – con una donazione – aveva finanziato il progetto. Ma l’assessore incalza: «Il percorso Loges, realizzato anni fa dai Lions su corso Vittorio Emanuele, è stato eseguito con una tecnica ormai superata, cosa che peraltro abbiamo appreso incontrando le associazioni di cittadini non vedenti e ipovedenti. Ci hanno spiegato, infatti, che le persone non vedenti necessitano di un supporto soltanto in corrispondenza delle intersezioni stradali dove perdono la guida, chiamata da loro stessi “naturale”. Sarebbe bastato rivolgersi – conclude l’assessore - non tanto all’amministrazione comunale, quanto a chi convive con questi problemi per comprendere come ci siamo mossi negli ultimi anni, dialogando sempre e confrontandoci con loro».