Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Un fiume di denaro per pochi passeggeri Ma adesso si cambia

Rivisti i criteri di assegnazio­ne delle risorse In ballo ci sono quasi due miliardi per nove anni

- Vito Fatiguso

A Castellana Grotte, per il solo trasporto urbano, la Regione paga 900 mila euro all’anno a fronte di soli 9 mila euro di introiti derivanti da biglietto. A Sava: su 90 mila euro ottenuti l’incasso è di 100 euro all’anno. Basta con i pullman vuoti, il nuovo sistema dei servizi minimi sarà rivoluzion­ato: conterà il reale utilizzo.

Gli sprechi nel mondo del trasporto pubblico su gomma qualche volta hanno anche cifre da snocciolar­e. E mostrano, in maniera eclatante, come sarebbe meglio utilizzare le risorse per soddisfare i reali bisogni dei cittadini. Succede così che a Castellana Grotte, per il solo trasporto urbano, la Regione debba pagare 900 mila euro all’anno a fronte di soli 9 mila euro di introiti derivanti da biglietto. Ovvero: calcolando il prezzo di un euro a tagliando sui bus “convenzion­ati” salgono mediamente 24 passeggeri al giorno (per un numero imprecisat­o di corse). E caso ancora più singolare riguarda il Comune di Sava: su 90 mila euro ottenuti dalla Regione per la mobilità locale l’incasso è di soli 100 euro all’anno (meno di 2 passeggeri alla settimana).

L’universo delle «incongruen­ze» dei bus di linea, tra andamento degli appalti e convenzion­i per i chilometri di servizio, è destinato a essere rivisto. Con dispiacere di chi avrebbe voluto proseguire su fabbisogni esclusivam­ente teorici. La Regione Puglia, da qualche mese, è alle prese con la definizion­e dei nuovi «Piani di Bacino del trasporto pubblico locale» che saranno alla base della tabella dei cosiddetti “servizi minimi”. Quest’ultimi, in estrema sintesi, sono i chilometri finanziati dalla pubblica amministra­zione per ciascun ambito (uno per ogni provincia) al fine di rendere possibile il trasporto di utenti a costi contenuti. Sinora il sistema ha funzionato con un piano che scadrà a fine 2018 (con proroga massima prevista dall’Unione

Europea di due anni). Ecco la ripartizio­ne dei 96,6 milioni di chilometri all’anno (di cui 1,1 milioni regionali) per ciascuna Ato: Foggia 24,7 milioni; Bat 7,9 milioni; Bari 23,8 milioni; Taranto 18,2 milioni; Brindisi 9,1 milioni; Lecce 11,8 milioni. Il tutto per una spesa annuale della Regione pari a 205 milioni.

Lunedì scorso Gianni Giannini, assessore regionale ai Trasporti, è stato chiaro. In occasione della cerimonia di riapertura della linea ferroviari­a delle Fse tra Adelfia e Putignano, ha spiegato: «Le regole sono chiare, per non perdementi

re i trasferime­nti statali è necessario che gli introiti da biglietti siano almeno il 35% del totale. Senza questa proporzion­e i finanziame­nti devono tornare indietro. Ciò vale per tutti i servizi per cui le amministra­zioni chiedono un supporto: dal servizio autobus a quello ferroviari­o». «Per il futuro — ribadisce Giannini — dobbiamo evitare che si riproponga­no sovrapposi­zioni di linee e servizi. La Regione vuole confermare lo sforzo già intrapreso in favore degli utenti: l’obiettivo è evitare la riduzione dei chilometri. Ma scommetten­do su collega-

che siano coerenti con il reale utilizzo dei mezzi. È necessario che i bus abbiano indici di riempiment­o più elevati. Ciò vale anche per i treni locali». La nuova programmaz­ione dei servizi minimi dovrebbe concluders­i, per la parte della definizion­e delle tabelle, entro la fine dell’anno. Così da affidare i bandi agli ambiti territoria­li ottimali entro marzo prossimo.

Si tratta di una gara importante che sta generando attese e ansie nel mondo dell’imprendito­ria locale. Infatti, per i prossimi nove anni, sul piatto saranno messi 1,8 miliardi (circa 200 mila euro ogni dodici mesi). La gara, come ovvio, non sarà per pochi intimi, ma dovrà essere aperta al mercato. Niente più rendite di

Entro l’anno

La definizion­e delle nuove tabelle sarà completata entro fine dicembre

posizione, ma linee utili e pullman pieni. Per questo il termine che sarà più utilizzato è bilanciame­nto. Perché, sinora, non è stata fatta mai fatta un’analisi con standard numerici. Ciò vale anche nei Comuni capoluogo di provincia. Un esempio? Sinora a Taranto venivano assegnati, ogni anno, 7 milioni di chilometri di trasporto urbano con pullman a fronte di una popolazion­e di 200 mila abitanti. A Lecce, invece, 1,5 milioni di chilometri con poco meno di 100 mila abitanti.

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L’assessore regionale Gianni Giannini
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Da sinistra l’ad delle Sud Est Luigi Lenci e l’assessore regionale ai Trasporti Gianni Giannini

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