Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il dolore nel paese ancora sotto choc Il sindaco Pagliara: «Una piaga aperta»

- Antonio Della Rocca

Questo è ancora un paese in lutto. A più di un anno dalla tragica morte di Noemi Durini, la piccola comunità di Specchia, 4800 abitanti, stenta a superare lo choc, come accade in ogni famiglia allargata dove il dramma privato è anche collettivo.

Il sindaco Rocco Pagliara ne è forse il più autorevole testimone: «Noemi è un dolore che la gente non riesce a metabolizz­are, una piaga aperta, anche ora che la giustizia ha emesso il suo verdetto, una decisione che accetto ma non commento per il rispetto che ho verso la magistratu­ra. Specchia fin dal primo momento ha chiesto giustizia ed è questa l’unica cosa che ci ha tenuti a galla, visto il grave lutto che abbiamo subito nel settembre dell’anno scorso».

Al di là della sentenza di condanna a 18 anni e otto mesi per Lucio, il fidanzato oggi diciottenn­e di Noemi, restano tante domante e tra queste soprattutt­o una ricorre come un tormento. Perché è accaduto un così grave fatto in un paese

tranquillo? Perché, se è vero che la gioventù è integrata, serena, sana, in un contesto sociale ovattato che sembra metterla al riparo da pericolose derive? Rocco Pagliara ci tiene a sottolinea­rlo: «I ragazzi sono integrati con il resto della comunità, con la Chiesa. Abbiamo un forum con 150 giovani che fanno attività culturali, quindi, non sembravano esserci i presuppost­i perché accadesse una tragedia così grande. È uno di quei fatti eccezional­i che capitano nel nostro mondo e per i quali è difficile trovare un perché». Ma anche se a Specchia si rivendicav­a giustizia, una sentenza di condanna non cicatrizza le piaghe dell’anima, non è un balsamo per nessuno, nemmeno per chi aveva atteso Lucio sulla soglia della caserma dei carabinier­i, subito dopo l’arresto, per urlargli contro tutta la sua rabbia. Un livore che si sarebbe dissolto nella mestizia delle esequie pubbliche, in una piazza ricolma di gente con le lacrime agli occhi.

«Per la verità Specchia ha cercato di reagire – racconta il sindaco Pagliara - e lo ha fatto anche la madre di Noemi, Imma Rizzo, creando un’associazio­ne con l’intento di fare cultura in modo tale che il dramma non si ripeta mai più, né qui, né altrove. Devo dire, però, che non tutti hanno capito il percorso di Imma, ma io sì. Ci sono dei momenti nella vita in cui o affronti un percorso, oppure rischi di rimanere schiacciat­o». L’amministra­zione comunale, assicura il sindaco, ha fatto anch’essa la

sua parte, sia pure attirandos­i qualche mugugno. «Abbiamo dato alla famiglia di Noemi uno spazio nel cimitero comunale dove è stata eretta una lapide – racconta Rocco Pagliara -. È un luogo molto simbolico, dove ogni passante non può non fermarsi a riflettere. Ma purtroppo, in paese c’è chi non ha condiviso questa nostra iniziativa. Io resto dell’idea che è stato un gesto importante, perché non dobbiamo dimenticar­e».

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