Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Bari e Matera insieme per il salto nel futuro
Dal mar Adriatico ai rioni millenari chiamati Sassi, le due città collaborano per i nuovi collegamenti iperveloci
Dal mar Adriatico ai rioni millenari chiamati Sassi. La tecnologia più avanzata affida ( insieme a 60 milioni in quattro anni), a due realtà prestigiose del Mezzogiorno, il salto nel futuro che passa attraverso le più svariate applicazioni del sistema 5G.
Per i meno esperti si tratta soltanto di una possibilità in più di velocizzare la connessione telefonica, nella realtà il 5G è il grimaldello più adatto per costruire e far sviluppare città sempre più rispettose dell’ambiente, ecosostenibili, sicure e adeguate a una popolazione in continua crescita. A Bari, solo qualche settimana fa è stata accesa la prima antenna, situata nella sede del Politecnico, da cui far partire il circuito virtuoso che influirà sulle smart city, sulla sicurezza pubblica e sulla realtà virtuale. In poche parole, Bari potrà essere illuminata con un sistema di minor impatto sia sul territorio sia in termini di costi di manutenzione, che risulterà notevolmente ridotta. Vantaggi anche per la sicurezza pubblica che, grazie a telecamere intelligenti, giungerà fino al riconoscimento facciale e alla videosorveglianza applicata a smartphone o videocamere presenti in città. Un progetto sviluppato per l’ospedale “Giovanni Paolo II”, inoltre, garantirà il controllo a distanza di pazienti dei quali si potranno ottenere i parametri in tempo reale.
Non meno ampio lo spettro nel quale si muoverà Matera, che in vista del 2019, anno in cui sarà Capitale europea della Cultura, punta in particolare su turismo, beni culturali e innovazione. Elementi che solo apparentemente sembrano in antitesi in una città millenaria come questa, ma che nella realtà non lo sono. A cominciare dalla sede che dal prossimo dicembre ospiterà le imprese che progetteranno e perfezioneranno nuove tecnologie e che il Comune ha deciso di ospitare in un edificio storico, quello dell’Università, in piazza San Giovanni, lo stesso in cui Matera fu designata Capitale europea della Cultura. Una sede storica da 2500 metri quadrati che sovrasta i Sassi, dove le major della tecnologia mondiale, insieme al Cnr, ma
anche piccole imprese e start up, lavoreranno su sistemi avanzati garantiti dalla tecnologia 5G. Al bando comunale hanno già partecipato in 14 fra realtà italiane e straniere. Tutte verranno esaminate da una apposita commissione che, come spiega l’assessore all’Innovazione Gianpaolo D’Andrea, subito dopo potranno cominciare a guardare al futuro da un luogo che ha alle spalle un passato millenario. «Se quegli spazi non dovessero essere sufficienti, gli uffici comunali stanno già individuando altre aree all’interno dei Sassi per poter soddisfare tutte le esigenze. Nel
frattempo, un accordo con il Cnr ci consentirà di lavorare su settori come le arti e i beni culturali, ma anche la ricerca più avanzata. Da Svimez e Istat, inoltre, c’è la disponibilità a impegnarsi in questo progetto. La ricaduta positiva sulle Università, a cominciare da quella di Basilicata per giungere fino a quella di Bari, Salerno e Toronto, è più che evidente anche in termini di giovani professionalità».
Il Comune punta molto sulla scommessa del 5G anche per il valore che un binomio con Bari rappresenta per le aree del Sud. «È ovvio che diventano prioritarie le
attività di sperimentazione come quelle della realtà immersiva, che abbiamo già applicato su alcuni delle nostre testimonianze rupestri più suggestive come la Cripta del Peccato originale. La particolarità di Matera fa ovviamente pensare ad applicazioni concentrate sul turismo, ma noi — prosegue D’Andrea — interverremo anche su settori come quello della sicurezza degli edifici o sulla sicurezza attraverso il controllo dei flussi, che prevediamo ovviamente in crescente aumento anche per tutto il 2019».