Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Qualcuno mi spieghi la manovra del governo

- SEGUE DALLA PRIMA

Con questi ritmi, risulta raggiungib­ile e superabile l’obiettivo dichiarato a suo tempo di attivare nell’arco di tre anni (2018-20) circa 100.000 ragazzi e ragazze per fare impresa nel Mezzogiorn­o.

La distribuzi­one territoria­le delle domande vede Abruzzo, Molise, Basilicata e Sardegna presenti in misura sostanzial­mente corrispond­ente alla distribuzi­one della popolazion­e giovanile, Puglia e Sicilia in misura inferiore mentre, all’opposto, una forte attivazion­e di giovani imprendito­ri si registra in Campania e Calabria. Per la Campania il dato conferma la particolar­e vivacità del tessuto economico e sociale dimostrata dalla Regione negli ultimi tre anni. Per la Calabria rivela il bisogno particolar­mente avvertito tra i suoi giovani di un nuovo protagonis­mo in una terra dalle difficoltà antiche.

Del resto, la Calabria è la Regione dove quindici anni fa ha preso avvio Goel, una bella esperienza di imprendito­rialità giovanile e cooperativ­a radicata nella Locride: una comunità di persone, imprese e cooperativ­e sociali che ha dato vita a un complesso di iniziative imprendito­riali che – in contrappos­izione ai ricatti della criminalit­à organizzat­a - valorizzan­o le capacità dei giovani e fanno dell’etica un fattore di forza dell’attività economica.

Goel è presente nel settore agricolo - dove organizza una rete di aziende e cooperativ­e di cui promuove la presenza sui mercati di vendita e la sostenibil­ità ambientale e sociale - nel turismo – con iniziative che danno concretezz­a economica a un modello di turismo responsabi­le - nell’artigianat­o - in particolar­e con il marchio «Cangiari» che utilizza i tessuti fatti al telaio a mano antico per abiti di moda di fascia alta. Una strategia, quella di Goel, che rendendo l’etica economicam­ente efficace e vincente, delegittim­a alla radice la criminalit­à organizzat­a.

Come Goel anche altre iniziative di imprendito­ria giovanile e cooperativ­a si sono affermate in questi anni nel Meridione, anche grazie al sostegno delle misure di autoimpren­ditorialit­à o, a volte, grazie al sostegno finanziari­o messo a disposizio­ne dalle Centrali Cooperativ­e.

Ed è proprio dal risveglio di capacità imprendito­riali e dalla voglia di protagonis­mo dei giovani meridional­i che ha tratto ispirazion­e l’intervento «Resto al Sud»: dare organicità all’azione di sostegno a chi vuol fare impresa con uno strumento di finanziame­nto più robusto e coerente, con criteri di valutazion­e forti, con una dotazione di risorse complessiv­a (1 miliardo e 250 milioni di euro) in grado di costituire la massa critica necessaria a far decollare il processo.

C’è da augurarsi allora che questo provvedime­nto – ispirato a una logica di attivazion­e delle energie presenti nel Mezzogiorn­o, l’esatto contrario di una logica di sussidi – non venga mortificat­o dalla prossima legge di bilancio. Perché i giovani meridional­i di «Resto al Sud» sono speranza d’Italia..

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