Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Laforgia-Decaro, nuovo scontro
L’ultimatum del penalista al sindaco: «Non sostenga Minniti o salta l’intesa»
Torna la bufera nei rapporti tra la sinistra barese e Antonio Decaro. Un durissima nota dell’avvocato Michele Laforgia contesta al sindaco di aver firmato un appello per la candidatura di Marco Minniti a segretario del Pd. L'ex ministro è sgradito alla sinistra per le politiche messe in atto per contrastare gli sbarchi di immigrati. Replica il sindaco: «Chiediamo il voto per ciò che abbiamo fatto e faremo per Bari».
L’appuntamento è per domattina BARI alle 10,30 nella sede di Nci, in piazza San Ferdinando. I segretari regionali del centrodestra si ritroveranno per concordare una strategia per la definizione del candidato sindaco di Bari. Vista l’impossibilità di designare una figura esterna al circuito dei partiti (opzione ufficialmente auspicata da tutti) si profila un braccio di ferro. Da un lato sarà espressa la richiesta di Lega, Fdi e Nci di procedere senza ulteriori indugi con le primarie di coalizione. Dall’altro Forza Italia chiederà di devolvere la questione al tavolo nazionale, essendo indisponibile ad aprire la fase dei gazebo, secondo la tradizionale posizione dei berlusconiani in questa materia. «Chiederò di spostare il dossier sul tavolo nazionale – dice il coordinatore forzista Gino Vitali – in modo che sia Roma a sbrogliare la matassa e decidere come procedere».
Tuttavia proprio Vitali aveva sostenuto qualche settimana fa che in caso di mancato accordo sul candidato unitario dovesse essere percorsa la strada delle primarie. Ha cambiato idea? «Non ho modificato la mia opinione – dice il leader degli azzurri pugliesi – e tuttavia devo assecondare la posizione del mio partito. Il coordinatore nazionale, Antonio Tajani, che io ho consultato ripetutamente sul punto, mi ha sempre confermato la contrarietà di FI a procedere alle primarie».
Lega, Fdi e Nci obietteranno che non c’è alternativa alle primarie. E che bisogna procedere in quella direzione anche senza Forza Italia, lasciando però la porta aperta ai forzisti perché possano decidere in un secondo momento (dopo l’individuazione del candidato sindaco) di aggregarsi alla coalizione. Per di più, a dispetto di quello che era sembrato in un primo momento, si chiederanno le primarie anche per il caso di Foggia: nel capoluogo dauno il sindaco uscente Franco Landella (FI) non gode del sostegno degli altri tre partner di coalizione.
Del resto a spingere per le primarie concorre il fatto che sia Matteo Salvini sia Giorgia Meloni hanno dato via libera ai loro rispettivi segretari regionali di incamminarsi sulla strada delle primarie. E Raffaele Fitto, leader di Nci, considera da sempre i gazebo come la soluzione più opportuna, sebbene in questa fase non abbia mai deciso di far assumere al suo partito una posizione ultimativa.
Ai nastri di partenza ci sono quattro candidati, tre dei quali consiglieri comunali uscenti. Il primo è Filippo Melchiorre (Fdi), il secondo è Fabio Romito (Lega), il terzo è Giuseppe Carrieri, privo di un partito di riferimento ma rappresentante del gruppo consiliare del centrodestra. L’ultimo del gruppo (in ordine di candidatura) è Davide Bellomo, ex consigliere regionale e coordinatore barese di Nci. Tutti quattro considerano le primarie anche un ottimo espediente per motivare e mobilitare anzitempo l’elettorato.
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Luigi Vitali
Chiederò di spostare il dossier sul tavolo nazionale in modo che sia Roma a sbrogliare la matassa