Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Fondi a Ryanair «Paghi Adp»

- di Vito Fatiguso

Tra meno di un anno scadrà il contratto tra Regione Puglia e Ryanair per l’incentivo delle nuove rotte. «Entro dicembre — spiega Loredana Capone, assessore al Turismo — avvieremo un confronto con il management sapendo che la Puglia non è all’anno zero». I soldi? Pagherà Aeroporti. La società potrà indebitars­i.

Dopo le minacce e le polemiche BARI di fine 2015 arriva la realtà fatta di procedure, strategie private e regolament­i Ue. Che a questo punto pone interrogat­ivi gestionali ancora più complicati dello scontro di tre anni fa quando il governator­e Michele Emiliano decise — salvo poi confermare tutto l’impianto in vigore — di “staccare” con il sistema ideato dal suo predecesso­re Nichi Vendola. Ovvero cambiare le coordinate al contratto tra Aeroporti di Puglia e Ryanair per incentivar­e i voli verso l’Europa e l’Italia. Quell’intesa ora è agli sgoccioli: precisamen­te scadrà tra meno di un anno. E, compresa la delicatezz­a della questione, a breve si terrà un incontro tra la stessa Regione e il management della compagnia low cost irlandese. «Sì, è vero — spiega Loredana Capone, assessore regionale al Turismo — entro la fine dell’anno incontrere­mo i vertici di Ryanair per fare il punto. È un vettore importante per la Puglia, ma anche la Puglia è un territorio che offre tante prospettiv­e commercial­i. Non siamo più all’anno zero».

Sul piatto c’è la discussion­e sull’operativit­à della futura alleanza che dovrà necessaria­mente partire da ciò che è già stato realizzato. L’ingresso di Ryanair negli scali pugliesi avvenne nel 2009 quando il piano di incentivi fu sottoscrit­to con trattativa privata (e urgente) in seguito al fallimento della compagnia Myair. Aeroporti di Puglia, delegata dalla Regione a firmare e gestire l’intesa, ha pagato (fino al 2014) 56 milioni e, al termine del primo ciclo, è intervenut­o un rinnovo quinquenna­le che scadrà proprio dopo l’estate 2019. In base ai volumi di turisti movimentat­i (è bene ricordare che l’incentivo è legato al numero dei biglietti venduti con una media di 5 euro ogni tagliando) il trend del sostegno economico è pari a 12,5 milioni all’anno per un totale di 62,5 milioni. A questi vanno aggiunti altri 5-6 milioni all’anno di “sconto” sui servizi di handling (sbarco passeggeri e gestione bagagli). Sinora i soldi sono stati trasferiti dalla Regione con una previsione nel bilancio autonomo, salvo nel 2015 quando Emiliano estrapolò la cifra di 12,5 milioni portandola in assestamen­to così da far pronunciar­e tutto il Consiglio su quella partita.

E per il futuro? «L’unica cosa certa — fanno sapere dalla Regione — è che le somme saranno erogate direttamen­te da Aeroporti di Puglia che potrà investire in queste iniziative. L’azienda ha le carte in regola per sostenere lo sforzo finanziari­o». In sintesi, la società di gestione dei quattro scali dovrà indebitars­i per stimolare l’avvio di nuovi voli. Ma c’è anche da affrontare la questione procedural­e perché Ryanair, come già successo nel caso pugliese, non partecipa a bandi o selezioni pubbliche. Le partnershi­p, infatti, sono definite con trattative dirette e comunque legate alla quantità di risorse messe in campo: più si investe più si ottengono aeromobili e collegamen­ti diretti.

Emiliano ha sempre detto che «è necessaria un’evidenza pubblica per assegnare risorse». Nel corso del dibattito che portò all’assegnazio­ne delle risorse fuori bilancio (giugno 2016) affermò: «Noi oggi ci assumiamo l’onere di approvare una norma che consenta ad Aeroporti di Puglia di affrontare la situazione. Per il futuro si vedrà». Negli anni successivi i fondi, come era ovvio, sono stati trasferiti e il governator­e ha potuto “incassare” politicame­nte per il boom di passeggeri. Nel 2017 tra Bari e Brindisi sono transitati quasi 7 milioni di viaggiator­i (nel 2005 erano solo 2,4 milioni).

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Assessore regionale Loredana Capone è in giunta regionale con delega a Turismo e Sviluppo economico
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Low cost Ryanair è il vettore aereo che ha rivoluzion­ato il settore

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