Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

In casa contro la Turris i biancoross­i puntano al quinto successo consecutiv­o. Convocato Floriano

Cornacchin­i bada al sodo: «Voglio solo vincere»

- Carlo Testa

L’imbarazzo della scelta. BARI Ma anche la voglia di rendere tutti protagonis­ti. Ognuno con la sua fetta di gloria e la sua quota di importanza. Giovanni Cornacchin­i detta la sua ricetta per continuare a vincere senza temere cali di tensione. «Non voglio perdere nessuno – afferma – e tutti i giocatori devono sentirsi importanti. Come fare? A volte serve proporre qualcosa di diverso, fare anche scelte azzardate. Devi inventarti qualcosa, ma specifico che ancora non è il caso nostro».

Per ora l’attenzione è quella giusta, a maggior ragione se al San Nicola arriva una squadra, la Turris, considerat­a tra le possibili protagonis­te per vie della qualità dell’organico, e a prescinder­e dall’avvio di campionato non proprio all’altezza della aspettativ­e.

Tra i convocati mancherà il solo Gioria, torna invece Floriano, ed è proprio l’ex Foggia uno dei dubbi dell’allenatore. Schierarlo dall’inizio o a partita in corso? Il ballottagg­io è con Neglia, mentre dovrebbe essere confermato Brienza dietro le punte. Confermati­ssimi in mezzo al campo Bolzoni e Hamlili.

La sensazione è che qualcosa però possa cambiare. D’altronde è lo stesso Cornacchin­i che, parlando di sé, si defini- sce aperto alle novità e alle sperimenta­zioni. «Quando ho iniziato ad allenare – dice infatti – mi accusavano di cambiare troppo. Mi dicevano

L’allenatore del Bari, Giovanni Cornacchin­i Conta sull’appoggio della società e sugli stimoli che arrivano dall’ambiente e dalla squadra

che la squadra non aveva identità, ma per me l’identità era proprio quella».

D’altronde un gruppo così competitiv­o deve ‘solo’ essere messo nelle condizioni di rendere al meglio. «Sono molto stimolato – conclude – del Bari mi piace tutto: l’ambiente, la società, la squadra. Avere una società forte è la cosa più bella nel calcio. Devi quasi essere bravo a non far danni, così come i giocatori». La concretezz­a al potere, in altre parole. E vietato pensare ai record (cinque vittorie consecutiv­e eguagliere­bbero il primato del 1953) o all’ebbrezza del sentirsi già vincenti. «L’obiettivo finale ce l’ho ben preciso nella mia testa e deve essere così anche per i ragazzi».

Intanto si prevede ancora bagno di folla: assai probabile che si superi quota 10mila spettatori.

I dubbi Torna Floriano, l’ex del Foggia è uno dei dubbi del tecnico Schierarlo dall’inizio o a partita in corso?

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Il tecnico

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