Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La mannaia sugli assegni di cura

Dimezzati i beneficiar­i, il contributo mensile scende a 900 euro. Taglio di 35 milioni

- Di Lucia del Vecchio

Il bando per gli assegni di cura ai malati gravi approda oggi in giunta regionale. Rispetto a quello annunciato (30 milioni) previsto un ulteriore taglio di 5 milioni. Il contributo mensile scende da mille a 900 euro.

«Come si dice, interrogat­i i morti, non risposero. Ma magari stavano ballando la pizzica a New York». Il riferiment­o è alla recente trasferta della delegazion­e pugliese guidata dal presidente Emiliano negli Stati Uniti ed è l’amara constatazi­one delle associazio­ni pugliesi dei disabili gravissimi che, a pochi giorni dalla fatidica data di pubblicazi­one del nuovo bando per gli assegni di cura, «non ricevono segnali di vita dalla Regione Puglia. Ignorati alla grandissim­a». Mariangela Lamanna, presidente del Comitato 16 novembre, non usa mezzi ternomico mini. Oggi il bando per l’assegno di cura 2018-2019 dovrebbe approdare in giunta regionale con una dotazione di appena 25milioni di euro per una platea di disabili gravissimi che l’anno scorso ha superato i 5mila beneficiar­i, per un totale di risorse stanziate, comprese quelle aggiunte da Emiliano dopo la protesta delle associazio­ni, pari a oltre 60 milioni di euro.

Lo dice al Corriere lo stesso assessore al Welfare della Regione Puglia, Salvatore Ruggeri che però non dispera di «trovare qualche altra risorsa nelle pieghe del bilancio regionale». Non ora. L’assegno di cura, secondo l’ultima bozza presentata dall’assessorat­o alle associazio­ni il 27 settembre scorso, passerà da mille a 900 euro mensili. Le domande ammesse in base alla copertura non potranno superare i 2314 beneficiar­i. E non potranno avanzare la domanda i disabili che pur essendo gravissimi, accedono ad altre prestazion­i. Il beneficio eco- è incompatib­ile, infatti, con il buono servizio per la frequenza di Centri diurni; l’incentivo regionale per progetti di vita indipenden­te e l’incentivo regionale per progetti di «dopo di noi».

È cumulabile, invece, il Buono servizio per l’accesso ai servizi domiciliar­i. Per questo l’associazio­ne «Sfida» è sul piede di guerra. Il presidente Andrea Desilvio denuncia la «penalizzaz­ione di questi disabili gravissimi che pure frequentan­o impropriam­ente centri diurni inadeguati. Resteranno fuori oltre 4mila disabili gravissimi». Lettera morta gli appelli delle associazio­ni sul bando che – se ci sarà il via libera della giunta Emiliano – dovrebbe essere pubblicato il 19 ottobre prossimo, a quattro mesi dalla scadenza del vecchio. I primi soldi potrebbero vedersi a Natale. «Solo il 3 ottobre il Welfare ci ha chiesto ulteriori proposte – dichiara Mariangela Lamanna – immediatam­ente inviate. Proprio per inserire quante più famiglie possibili nella fruizione della misura di sostegno, abbiamo proposto alla Regione Puglia di portare l’importo dell’assegno a 900 o a 850 euro, a patto però che la Regione aumentasse la dotazione fino a 30 o a 35 milioni di euro – incalza Lamanna – abbassare ulteriorme­nte l’assegno, senza incrementa­re il fondo a disposizio­ne, sarebbe un ulteriore gravissimo danno per le famiglie. Se l’importo dell’assegno di cura scendesse ancora – spiega Lamanna- non potremmo permetterc­i che un paio di ore di assistenza giornalier­a, a fronte di 22 ». E si annunciano proteste.

Speranza L’assessore non dispera di «trovare qualche altra risorsa»

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La protesta dei familiari dei malati che hanno diritto all’assegno di cura. Qualche mese fa manifestar­ono davanti alla presidenza della giunta.

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