Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Sassoli e lo scontro politico tra Decaro e Laforgia «La spia di un Pd in crisi»
Il voto al Comune di Bari surriscalda gli animi. FI porta l’ipotesi primarie da Berlusconi
«Il Pd non parla sul caso Decaro? Si capisce: c’è bisogno di un congresso per costruire un Pd aperto e un centrosinistra largo». L’eurodeputato David Sassoli parla della polemica tra il sindaco Decaro e la sinistra.
La riunione dei leader di centrodestra, per la designazione del candidato sindaco di Bari, si è conclusa secondo previsioni: tutti i partiti favorevoli alle primarie tranne FI, che ha chiesto tempo per portare a Roma la questione. I forzisti sperano nella possibilità che si possa indicare una personalità al di fuori del perimetro dei partiti ed impedire l’apertura dei detestati gazebo.
La seduta è stata movimentata dal duro confronto tra il segretario regionale della Lega, Andrea Caroppo, e i rappresentanti dell’Udc: Filippo Barattolo (provinciale) e Sergio Adamo (cittadino). Il segretario leghista, sostenuto anche da Fdi e Nci, ha richiamato bruscamente i centristi alla coerenza politica e li ha costretti a lasciare la riunione. «Del centrodestra – ha detto Caroppo – non può far parte, neanche nel più piccolo Comune, chi tiene il piede in più scarpe: se l’Udc vuol stare col centrodestra a Bari, bisogna che ci stia anche in Via Capruzzi, nelle Province e financo a Celle San Vito, il più piccolo comune di Puglia. Se vuole davvero tornare nella sua casa naturale, l’Udc può cominciare in Consiglio regionale, votando contro il folle disegno di legge sulla cosiddetta antiomofobia». Barattolo e Adamo hanno dovuto lasciare la riunione, in conseguenza della originalissima posizione dell’Udc che in Regione siede nella giunta di centrosinistra e a Bari partecipa al tavolo di centrodestra. Qui, in verità, era stata invitata dallo stesso Caroppo e dal segretario provinciale di FI, Francesco Sisto, nella prospettiva di un’integrale collocazione a desta dei centristi. Ma una parte dell’Udc ritiene dover essere fedele al patto con il centrosinistra alla Regione. «Le divisioni fanno malissimo – commenta Sisto – e il centrodestra ha il dovere di restare unito con un candidato unitario che sia “di tutti perché di nessuno”. Udc e Lega sono fondamentali per la vittoria nel 2019 e poi nel 2020». Un modo per dire che ai centristi non si deve rinunciare. Polemiche a parte, va segnalato che alla riunione era assente il coordinatore regionale di FI, Gino Vitali (gli azzurri erano rappresentati da Sisto). Un’assenza diplomatica e sintomatica. Vitali ha sempre sostenuto che si dovesse trovare un accordo e che, senza intesa, la strada verso le primarie fosse necessitata.
La questione ora viene rimessa al tavolo nazionale. Tuttavia Fdi (Marcello Gemmato), Lega (Caroppo) e Nci (Francesco Ventola) hanno fatto rilevare di aver già ottenuto dai rispettivi vertici il via libera alle primarie. Sicché a FI è stato chiesto di svolgere i propri accertamenti in tempi rapidi. È quello che vuole fare Vitali: «Oggi sarò a Roma – dice – e relazionerò a Tajani e Gasparri. Chiederò ad entrambi tempi rapidissimi».