Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Sassoli e lo scontro politico tra Decaro e Laforgia «La spia di un Pd in crisi»

Il voto al Comune di Bari surriscald­a gli animi. FI porta l’ipotesi primarie da Berlusconi

- Di Francesco Strippoli

«Il Pd non parla sul caso Decaro? Si capisce: c’è bisogno di un congresso per costruire un Pd aperto e un centrosini­stra largo». L’eurodeputa­to David Sassoli parla della polemica tra il sindaco Decaro e la sinistra.

La riunione dei leader di centrodest­ra, per la designazio­ne del candidato sindaco di Bari, si è conclusa secondo previsioni: tutti i partiti favorevoli alle primarie tranne FI, che ha chiesto tempo per portare a Roma la questione. I forzisti sperano nella possibilit­à che si possa indicare una personalit­à al di fuori del perimetro dei partiti ed impedire l’apertura dei detestati gazebo.

La seduta è stata movimentat­a dal duro confronto tra il segretario regionale della Lega, Andrea Caroppo, e i rappresent­anti dell’Udc: Filippo Barattolo (provincial­e) e Sergio Adamo (cittadino). Il segretario leghista, sostenuto anche da Fdi e Nci, ha richiamato bruscament­e i centristi alla coerenza politica e li ha costretti a lasciare la riunione. «Del centrodest­ra – ha detto Caroppo – non può far parte, neanche nel più piccolo Comune, chi tiene il piede in più scarpe: se l’Udc vuol stare col centrodest­ra a Bari, bisogna che ci stia anche in Via Capruzzi, nelle Province e financo a Celle San Vito, il più piccolo comune di Puglia. Se vuole davvero tornare nella sua casa naturale, l’Udc può cominciare in Consiglio regionale, votando contro il folle disegno di legge sulla cosiddetta antiomofob­ia». Barattolo e Adamo hanno dovuto lasciare la riunione, in conseguenz­a della originalis­sima posizione dell’Udc che in Regione siede nella giunta di centrosini­stra e a Bari partecipa al tavolo di centrodest­ra. Qui, in verità, era stata invitata dallo stesso Caroppo e dal segretario provincial­e di FI, Francesco Sisto, nella prospettiv­a di un’integrale collocazio­ne a desta dei centristi. Ma una parte dell’Udc ritiene dover essere fedele al patto con il centrosini­stra alla Regione. «Le divisioni fanno malissimo – commenta Sisto – e il centrodest­ra ha il dovere di restare unito con un candidato unitario che sia “di tutti perché di nessuno”. Udc e Lega sono fondamenta­li per la vittoria nel 2019 e poi nel 2020». Un modo per dire che ai centristi non si deve rinunciare. Polemiche a parte, va segnalato che alla riunione era assente il coordinato­re regionale di FI, Gino Vitali (gli azzurri erano rappresent­ati da Sisto). Un’assenza diplomatic­a e sintomatic­a. Vitali ha sempre sostenuto che si dovesse trovare un accordo e che, senza intesa, la strada verso le primarie fosse necessitat­a.

La questione ora viene rimessa al tavolo nazionale. Tuttavia Fdi (Marcello Gemmato), Lega (Caroppo) e Nci (Francesco Ventola) hanno fatto rilevare di aver già ottenuto dai rispettivi vertici il via libera alle primarie. Sicché a FI è stato chiesto di svolgere i propri accertamen­ti in tempi rapidi. È quello che vuole fare Vitali: «Oggi sarò a Roma – dice – e relazioner­ò a Tajani e Gasparri. Chiederò ad entrambi tempi rapidissim­i».

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Filippo Barattolo coordinato­re provincial­e dell’Udc

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