Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Per il Comune corre anche CasaPound con un penalista
Il nome per ora resta avvolto dal mistero. Ma secondo un primo identikit sarebbe quello di un noto penalista barese di circa 50 anni. Sul quale viene mantenuto il più stretto riserbo. «Lo saprete nella prima settimana di novembre quando presenteremo ufficialmente tutti i candidati, dai consiglieri comunali e municipali ai presidenti di Municipio», spiegano i militanti.
CasaPound scalda i motori alle prossime Comunali di Bari battendo tutti sul tempo con l’imminente presentazione del candidato sindaco, un legale pescato dalla società civile che si misurerà nella sfida (titanica) che porta dritto verso Palazzo di Città. Se il centrodestra barese naviga a vista, alla sua estrema destra invece il discusso movimento politico – «ma ora dal 18 marzo scorso siamo un partito» precisa il referente provinciale Giuseppe Alberga – si organizza con largo anticipo dicendo per ora «no» ad alleanze e accordi. «Con il centrodestra non c’è stato alcun tipo di contatto o accordo e non lo faremmo mai con partiti tradizionali» dice ancora Alberga. E se fosse la Lega? «Se andasse da sola sì, potremmo anche parlarne e valutare visto che a livello nazionale sta portando avanti i tanti nostri cavalli di battaglia. Certo, a livello locale dovremmo trovare dei punti di contatto sul programma e ascoltare la base. Non tutti potrebbero essere d’accordo».
Intanto, i militanti già lavorano alla composizione delle liste nelle quali troveranno spazio «giovani, militanti e anche molte donne, tra cui una maestra» spiega ancora Alberga. Il 22 settembre scorso Casapound a Bari è finita nella bufera per l’aggressione e i disordini al Libertà al termine della manifestazione anti-fascista. Una vicenda sulla quale, ancora oggi, dalla sede di via Eritrea respingono le accuse. Intanto, è ancora caos nel centrodestra barese dove alcuni consiglieri comunali spingerebbero per iniziative autonome rispetto alle decisioni che arriveranno dalle segreterie romane dei partiti. Alcuni consiglieri spingerebbero per un documento con il quale chiedere le primarie per il candidato sindaco di coalizione; altri invece preferirebbero attenersi alle indicazioni romane scartando sul nascere ogni movimentismo. «Io non firmo nulla, resto fedele alla linea del mio leader», spiega uno dei più scettici.
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Giuseppe Alberga Un possibile matrimonio elettorale con la Lega? Dovremmo trovare punti di contatto sul programma