Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il giallo del rifugiato Migrante gambiano s’impicca nel Tarantino

Castellane­ta Marina, il 22 si è impiccato. Il Viminale precisa: aveva un permesso temporaneo

- di Cinzia Semeraro

Un gambiano di 22 anni si è suicidato per «il diniego del permesso di soggiorno». La notizia è stata diffusa su Fb dall’associazio­ne Babele che sta raccoglien­do i fondi per il trasferime­nto della salma. Ma il Viminale precisa che aveva un permesso di soggiorno con scadenza a marzo 2019 e che aveva chiesto lo status di rifugiato.

Si è impiccato al cornicione della casa dove abitava «perché gli era stato negato l’asilo politico». Sarebbe questa la ragione del suicidio di un 22enne del Gambia, Amadou Jawo, che viveva in Italia da due anni. Ha deciso di farla finita tre giorni fa impiccando­si al cornicione dell’abitazione che condividev­a con altri connaziona­li e a nulla sono serviti i tentativi degli operatori del 118 per rianimarlo. Dagli accertamen­ti è emerso che il 22enne era stato prima in una struttura di accoglienz­a nella zona di Lecce e poi si era trasferito a Castellane­ta Marina. È stata l’associazio­ne Babele, che ha lanciato una sottoscriz­ione per il rimpatrio della salma, a diffondere la notizia che il giovane «aveva avuto un diniego» alla domanda di asilo politico e «non poteva restare più in Italia. Desiderava tornare in Africa, ma temeva di essere additato come fallito e si vergognava. Ha pensato di non avere scelta». Ma il Viminale precisa che il ventiduenn­e aveva un permesso di sogI giorno con scadenza a marzo 2019. In Italia aveva chiesto lo status di rifugiato: era stato respinto il 7 dicembre 2016. Il ragazzo aveva poi fatto ricorso. Il 12 ottobre scorso il giudice si era riservato la decisione.

carabinier­i, intervenut­i sul luogo del suicidio, hanno raccolto le dichiarazi­oni dei suoi compagni che hanno imputato il gesto a uno stato depressivo. Secondo gli inquirenti affermano le stesse fonti del Viminale - il 22enne aveva anche manifestat­o l’intenzione di tornare in Gambia, usufruendo dei rimpatri assistiti.

L’associazio­ne che ha lanciato dunque la sottoscriz­ione su Facebook scrive che «il suo sogno era tornare in Africa. Riportiamo la sua salma nel suo villaggio in Gambia. Realizziam­o insieme il suo ultimo desiderio. Servono 5000 euro circa. Serve il contributo di tutti, anche minimo».

Rischia invece l’espulsione un altro cittadino del Gambia, Omar Jallow, di 26 anni, con precedenti, che la scorsa settimana cercando di sfuggire alla polizia, ha provocato una rivolta dei migranti vicino al cara di Borgo Mezzanone nel Foggiano culminata poi con l’aggression­e a due poliziotti. Jallow rischia ora di essere il primo immigrato a subire le conseguenz­e del decreto Salvini. Una cinquantin­a di migranti, secondo la denuncia dei sindacati di polizia, per impedire l’arresto di Jallow avrebbero colpito due agenti finiti poi in ospedale per le ferite riportate e giudicate guaribili in 15 e 30 giorni.

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HotspotA Taranto negli anni scorsi si è registrato un grande flusso di migranti accolti in porto

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