Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Romito va all’attacco «Sulla Rossani andremo dal prefetto»
Dalla Lega preannunciano nuove iniziative. «Ci recheremo in delegazione dal prefetto Magno perché tutto ciò è inaccettabile», sentenzia il consigliere comunale Fabio Romito (in foto). Dalla polizia locale il comandante Michele Palumbo rassicura: «Ogni azione di verifica e di contrasto va concertata con le forze dell’ordine. Metteremo in agenda il caso». Il caso è quello della ex Caserma Rossani di Bari occupata ormai da quattro anni dall’omonimo collettivo e che crea più di un malumore tra i residenti di via Giulio Petroni e dintorni. A loro dire «disturbati dai concerti fino a notte fonda, dai continui schiamazzi e dall’andirivieni degli occupanti».
Assist da gol per i leghisti baresi che già nei mesi scorsi avevano sollevato la vicenda invocando un blitz delle forze dell’ordine. «Adesso – tuona ancora il salviniano Romito – la misura è colma». Il giovane consigliere comunale snocciola considerazioni: «Per anni ci hanno detto dal Comune che lì vige una convenzione che, a quanto pare, è scaduta e sulla quale il vicesindaco Introna dovrà darci delucidazioni. Bene, nessuna convenzione autorizza la somministrazione di alcol, l’organizzazione di concerti rock e l’invito alla presentazione di libri di ex terroristi o la realizzazione di murales. In questa città, invece, non c’è mai spazio per le tante associazioni che operano con i malati oncologi, con i minori, con i senzatetto».
«Noi saremo sempre dalla parte degli ultimi, dei residenti di quella zona e di tutti quei cittadini che rispettano le regole», è l’affondo di Romito, pronto a recarsi in Prefettura con una delegazione di parlamentari baresi della Lega.
Dalla polizia locale il comandante Palumbo osserva: «Per questa situazione già nel 2016 abbiamo preso dei provvedimenti inoltrando un’informativa di reato per occupazione abusiva di immobile pubblico e provvedendo con l’identificazione e la denuncia di alcuni soggetti. Ripeto: la situazione va verificata anche con le altre forze di polizia».
Intanto, la situazione tra i residenti resta ad alta tensione. «Di giorno – spiegano in tanti – sembra una caserma fantasma, ma di sera diventa l’inferno. Anche noi abbiamo diritto a un po’ di quiete».