Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Noi ci siamo»
«Con le banche della Puglia abbiamo rapporti molto concreti, una reciproca fiducia e volontà di condivisione dei progetti Un patrimonio umano che non vogliamo assolutamente perdere» L’analisi di Giorgio Fracalossi presidente di Cassa Centrale
Tra le 90 Bcc operanti nelle diverse province del territorio italiano che hanno aderito al Gruppo bancario cooperativo guidato da Cassa Centrale Banca di Trento, presieduta da Giorgio Fracalossi, ci sono otto banche pugliesi (su complessive 27) che insieme rappresentano il 60% del credito cooperativo locale. Si tratta di istituti bancari che si sono sempre contraddistinti per la certificata solidità patrimoniale e, ad oggi, vantano un capitale sociale di 500 milioni, impieghi alla clientela per 1,8 miliardi e una raccolta di 2,6 miliardi.
Sulla scelta di adesione, non scontata, visto la distanza geografica tra la Puglia e il Trentino, secondo lei cos’è che ha giocato un ruolo importante?
«Quello con le banche della Puglia è un rapporto che ha radici molto solide. Il legame di reciproca fiducia e la volontà di condivisione che ci accomunano sono uno straordinario punto di forza. Dal punto di vista operativo il rapporto è nato e si è consolidato attraverso Phoenix Informatica Bancaria, società oggi di sistema. Cassa Centrale Banca esiste dal 1974 ed è una “banca per le banche”. In questi anni abbiamo realizzato progetti importanti: bancari, informatici, assicurativi, servizi di outsourcing. Sentiamo forte la responsabilità di garantire la continuità e lo sviluppo di questo mondo industriale. Il patrimonio, anche umano è un patrimonio di eccellenze che è costato tanto lavoro e impegno, che non dobbiamo e non vogliamo assolutamente disperdere. È questo valore riconosciuto e condiviso alla base, credo, della scelta delle Bcc pugliesi».
La legge di riforma delle Bcc ha subito molti «stop and go». Ritiene che sia conclusa ora la revisione legislativa?
«Non ho motivo di credere diversamente. Il nuovo governo ha previsto modifiche che mettono ancor di più al centro le Bcc. Uno degli obiettivi, forse il più rilevante, che il legislatore ha voluto realizzare con la riforma è proprio di promuovere un rafforzamento del settore. Stiamo percorrendo al meglio quella strada, con un progetto innovativo e condiviso. Sono convinto che potremo essere un gruppo più forte di altri perché oltre alla competenza, mettiamo in gioco cuore, passione e spirito di squadra. La Puglia sarà protagonista».
Quali saranno i poteri della Capogruppo? Sarà mantenuto il radicamento col territorio?
«Il radicamento con il territorio non è solo strategico, è essenziale. Nel nostro progetto le Bcc sono al centro e devono continuare a svolgere il proprio insostituibile ruolo di banche di comunità. Noi puntiamo a migliorare efficienza, competitività, organizzazione e prodotti. Per primi abbiamo introdotto il sistema di “Risk Based” oggi accettato da tutti. Ciascuno deve fare la sua parte e per questo dobbiamo aiutarci. Le banche dovranno essere forti, organizzate e con i conti in ordine. Dalla capogruppo nessuna invasione di campo ma anche nessuna azione di supplenza. Nel rispetto della normativa promuoveremo “l’autonomia responsabile” di ciascuna Bcc garantendo le più virtuose e accompagnando nel contempo con adeguate linee di indirizzo quelle meno performanti».
Ci saranno anche presidi territoriali della capogruppo?
«Certamente. Saranno sedi operative per garantire servizi e partecipazione. Le sedi territoriali saranno a Bari, Bologna, Brescia, Cuneo Padova Roma e Udine».