Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Le Bcc sono strategiche per il rilancio delle aziende»
Domenico De Bartolomeo, leader di Confindustria Puglia «Offrono servizi e prodotti soprattutto alle piccole imprese»
Un’analisi puntuale in uno scenario pugliese di «moderata ripresa». Il presidente di Confindustria Puglia, Domenico De Bartolomeo, offre spunti di riflessione sul sistema del credito cooperativo. «Come è noto – sottolinea – ha una secolare tradizione rurale e artigianale, ma dagli anni ’90 del secolo scorso in poi, con l’evolversi della legislazione nazionale che ne ha ampliato le funzioni, le banche di credito cooperativo hanno cominciato ad offrire servizi e prodotti bancari a diverse categorie e quindi sono diventate un punto di riferimento anche per le industrie, particolarmente quelle di minori dimensioni, che hanno trovato in questi istituti degli interlocutori sensibili su scala locale».
Quella scala locale che spesso accomuna chi fa credito, ma anche chi fa impresa: favorire la crescita e gli investimenti sul territorio con inevitabili ricadute sociali e occupazionali. «Le banche di credito cooperativo svolgono, come sempre hanno fatto tutte le altre banche locali, il loro ruolo di banche del territorio, contribuendo a promuovere lo sviluppo delle comunità territoriali – ragiona ancora De Bartolomeo -. E In un tessuto imprenditoriale come quello pugliese e italiano in generale, ancora fortemente dipendente dal credito bancario, tutto il mondo bancario può fare molto per finanziare e rilanciare gli investimenti, che portano con sé lavoro e reddito. Molto si può fare per far crescere particolarmente gli investimenti privati, che l’ultima crisi ha fortemente ridotto».
Ma non solo. Secondo il capo degli industriali pugliesi «le favorevoli condizioni di accesso al credito hanno sostenuto anche in Puglia l’incremento dei finanziamenti bancari» ma «i prestiti alle imprese sono tuttavia ancora oggi nel complesso limitati e il ritmo della spesa in conto capitale in tutto il Paese è ancora troppo modesto per recuperare rapidamente il netto calo degli investimenti registrato durante la crisi».
«Solo di recente – sottolinea ancora - abbiamo assistito ad una risalita degli investimenti privati che è legata alle agevolazioni del Piano Industria 4.0, prevalentemente utilizzate, però, dalle imprese di maggiori dimensioni. Poco ne hanno beneficiato le piccole imprese per le quali resta fondamentale il dialogo col mondo bancario. Più complesso invece il caso dell’edilizia che, nel campo residenziale, è stata agevolata dai bassi costi dei mutui concessi alle famiglie, ma, nel ramo non residenziale, fa fatica ancora a uscire definitivamente dalla recessione a causa della contrazione degli investimenti pubblici e della stasi delle opere infrastrutturali». Quell’edilizia che, in quadro di moderata crescita «stenta a risollevarsi soprattutto a causa della stasi degli investimenti pubblici».
Il credito può fare molto per creare lavoro e migliorare i redditi