Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Potì porta nuovi documenti al ministro «Intervenite»
Il sindaco di Melendugno chiede di riaprire la Via. Al vertice non c’era Emiliano De Lorenzis: «Facciamo il possibile». E il management dell’azienda va in Albania
«Al di là delle decisioni BARI che saranno assunte dalle autorità giudiziarie, il governo deve sospendere o revocare la concessione a Tap per la realizzazione del gasdotto riaprendo la Via. Questo è quello che il Salento si attende». Così Marco Potì, sindaco di Melendugno, al termine dell’incontro informale tenutosi a Roma tra i tecnici del ministero e uno staff del Comune scelto come approdo per il gasdotto. Un vertice che sostanzialmente rinvia ancora il parere politico della componente grillina sull’opera infrastrutturale che passerà dalla Puglia. «Per la prima volta — spiega Potì — il ministro è venuto con propri tecnici, non solo con quelli del ministero. A loro chiedo di valutare la portata dei nostri dubbi e certificare l’illegittimità delle autorizzazioni». All’incontro era presente anche una delegazione grillina capeggiata dal parlamentare leccese Diego De Lorenzis. «Non lasciamo nulla d’intentato — afferma De Lorenzis — e stiamo utilizzando tutti gli strumenti a nostra disposizione per verificare la correttezza dell’autorizzazione rilasciata dai precedenti governi». Tra le promesse fatte in campagna elettorale e non mantenute spicca quella di Alessandro Di Battista che dal palco di San Foca rivolgendosi a una folla particolarmente sensibile all’argomento gridò: «Con noi la Tap sarà bloccata in due settimane». «Quasi quasi — conclude De Lorenzis — sembra che la Tap sia stata autorizzata dal nostro governo. Non è così e poi le frasi di Di Battista vanno contestualizzare: le pronunciò nel 2017 quando era ancora possibile bloccare le autorizzazioni».
Il tema centrale, quindi, resta sempre l’autorizzazione a concludere i lavori (perché il cantiere è operativo da diversi mesi). Tap, in vista del chiarimento definitivo, ha deciso di non accelerare. E questa mattina i vertici della società che realizzerà l’impianto saranno in Albania per l’inaugurazione del cantiere d’approdo sull’altro versante dell’Adriatico. Sulla validità della procedura è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: «La Tap è tutta già autorizzata, tanto è vero che i lavori sono già iniziati. Per bloccare i lavori devi dimostrare che ci sono insorgenze tecniche che non c’erano al momento in cui sono state rilasciate le autorizzazioni. Se il sindaco di Melendugno mi dice “ho dei do- cumenti dirimenti che non erano stati valutati” io rispondo “portameli, vediamo”. Ma al momento l’opera si deve fare. Non posso dire se l’opera si farà o no perché non ho ancora visto le carte, i miei uffici stanno lavorando. Volevo dare una risposta mercoledì scorso, ma quando il sindaco di Melendugno ha detto che voleva portare altri documenti, ho deciso di prendere altro tempo per esaminarli».
❞ Sergio Costa L’opera è tutta già autorizzata tanto è vero che i lavori sono già iniziati, ma al momento si deve fare
Lo scontro
La forte irritazione del governatore della Puglia per l’esclusione dal tavolo
Su tutte le furie il governatore Michele Emiliano che non è stato invitato al tavolo (seppur era un incontro informale). Avrebbe voluto (ri)spiegare che c’è un’altra soluzione (spostare l’approdo a Brindisi), ma «non c’è stata la cortesia istituzionale di allargare il confronto». E Potì alla fine spiega: «Ho chiesto al ministro di coinvolgere nella discussione anche la Regione Puglia e l’Arpa. Non rinuncio a difendere il territorio».