Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

IL FRENO A MANO SUGLI INCENTIVI

- Di Gianni Spinelli

Dal 2014 è attivo un credito d’imposta (65 per cento della cifra donata) per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo. Una grande mano tesa al mecenatism­o. È l’art bonus. Ma la parola mecenatism­o si trova in pochi vocabolari della Puglia, una regione che ha un patrimonio architetto­nico unico, abbandonat­o o tenuto in pedi con le stampelle. I dati sono sconfortan­ti: su 42 interventi pubblicati sul sito del governo, appunto Artbonus.it, soltanto quattro hanno completato la raccolta dei fondi in programma. Gli interventi virtuosi riguardano la Fondazione lirico-sinfonica del Petruzzell­i, il Fortino di Sant’Antonio e la Colonna della Giustizia (Bari) e l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate (Lecce).

Il mecenatism­o questo sconosciut­o? La Puglia sta studiando da poco, sulla scia del resto dell’Italia, soprattutt­o del Nord e del Centro. Lentezza delle amministra­zioni pubbliche e non lungimiran­za delle aziende, a volte soffocate da bilanci in rosso. Di Mecenate, primo ministro della corte di Ottaviano Augusto nell’Impero Romano, il quale creò il celeberrim­o circolo in soccorso di Virgilio, Orazio, Ovidio, Tito Livio e altri, pochi sanno o vogliono sapere. La cultura o i beni architetto­nici, volgarment­e, non danno da mangiare. Meglio, non darebbero.

«Parlate al passato, ora stiamo capendo», hanno detto negli ultimi tempi gli imprendito­ri. Ben venga l’illuminazi­one perché il mecenatism­o non è filantropi­a o azione volta all’apparenza. È autentico marketing se è vero che la promozione del territorio è il miglior viatico per spingere i prodotti delle aziende. Un’antesignan­a della possibile svolta è la Cobar, società di Altamura, specializz­ata nei progetti di restauro e recupero dei beni monumental­i, che si è mossa addirittur­a dal 2004, ristruttur­ando il teatro Mercadante, attingendo ai fondi della legge 42. La Cobar, fra l’altro, ha finanziato per due anni il Petruzzell­i e si fa carico delle spese di manutenzio­ne.

Il mecenatism­o, con le provvidenz­e che passa lo Stato, deve aprire le menti di chi è ancora restìo, non avendo misurato il ritorno, anche economico, di operazioni che sono tutt’altro che beneficenz­a. La vicina Matera, impegnata nell’evento Capitale della Cultura 2019, con i suoi errori, può insegnare molto sul come davvero bisogna muoversi. Il rilancio forte della cultura e dei Beni architetto­nici può essere il nuovo umanesimo e il nuovo oro della Puglia.

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