Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Le Strade Maestre di Koreja portano al Cantico dei cantici

Lo spettacolo di Roberto Latini inaugura oggi a Lecce la stagione dei Cantieri

- Red. Cult.

ALecce s’inaugura oggi la stagione teatrale di Koreja, «Strade Maestre 2018/2019», alle ore 20.45 nei Cantieri di via Dorso (info 0832.242.000). Di scena il Cantico dei cantici nella rilettura di Roberto Latini, premio Ubu 2017 come miglior attore/performer per questa produzione firmata Fortebracc­io Teatro. Innestando la meraviglia inarrivabi­le del Cantico dei cantici su una parodia della Voix humaine di Jean Cocteau, Latini ha composto un canto d’amore toccante e disperato, complici le atmosfere sonore di Gianluca Misiti, premio Ubu 2017 per il miglior progetto sonoro o musiche originali, che fa del testo biblico un fluire verbale senza soluzione di continuità.

Il Cantico dei cantici è un singolare, assoluto canto all’amore di provenienz­a biblica, quasi un antico paradigma dell’amore disperso nei secoli. Roberto Latini presta voce a una spontaneit­à erotica al sicuro da ogni turbamento, che il canone biblico, per comoda adozione, ha attribuito al regno di Salomone, ma che con ogni probabilit­à si colloca qualche secolo più avanti. Il Cantico dei cantici è uno dei testi più antichi di tutte le letteratur­e. Pervaso di dolcezza e accudiment­o, di profumi e immaginazi­oni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concre- tezza, un balsamo per corpo e spirito. «Non ho tradotto alla lettera le parole - scrive Latini nelle note di regia - sebbene abbia cercato di rimanervi il più fedele possibile. Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondar­ne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperatur­e. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme».

Attore, autore e regista, Latini è nato a Roma nel 1970. Premio Ubu come miglior attore nel 2014 per l’Arlecchino di Antonio Latella.

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Il «flow» verbale di Latini proviene da una sorta di studio radiofonic­o

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