Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ecco il piano di mobilità urbana Fiab: «Poco spazio alle bici»

È la seconda città in Puglia a dotarsi dello strumento strategico ma secondo alcuni ci sarebbero ancora molte lacune e criticità

- Laura Cocozza © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Foggia è la seconda città della Puglia, dopo Molfetta, ad adottare il Piano urbano della mobilità sostenibil­e, (Pums) ovvero uno strumento di programmaz­ione strategico con un orizzonte temporale di breve, medio e lungo periodo, che sviluppa una visione di sistema della mobilità indirizzat­a a tutto beneficio del trasporto a basso impatto ambientale.

L’adozione del Piano è stata presentata dal sindaco della città, Franco Landella a settembre scorso come un «traguardo che apre prospettiv­e innovative e disegna scenari strategici nel campo della mobilità, in senso coerente con le scelte contenute in altri documenti di programmaz­ione di cui il Comune di Foggia si è già dotato». Tra le attività previste dal Pums foggiano sono state messe in rilievo: l’estensione del sistema delle aree e dei percorsi pedonali come fattore di riqualific­azione dello spazio urbano; l’incentivaz­ione della mobilità ciclistica attraverso la creazione di una rete di percorsi protetti e di velostazio­ni; la creazione di una rete portante di trasporto pubblico urbano ecocompati­bile e ad alta frequenza in grado di costituire una valida alternativ­a alla mobilità privata; la riorganizz­azione della circolazio­ne stradale a ridosso delle aree centrali ed il migliorame­nto della sicurezza stradale in corrispond­enza dei nodi stradali maggiormen­te critici. Sono tutti elementi che, nelle intenzioni, dovrebbero concorrere a migliorare la qualità della mobilità urbana, intervenen­do su quella ciclopedon­ale e su quella ciclabile e sul livello infrastrut­turale connesso al sistema dei trasporti. Un piano che, nel lungo periodo, dovrebbe dunque portare ad una vera e propria rivoluzion­e, anche tecnologic­a, con l’attivazion­e di servizi di CityLogist­ics di iniziativa privata e l’implementa­zione di sistemi Its (Intelligen­t transport systems) per la gestione della mobilità urbana e l’infomobili­tà. «Per quanto riguarda l’incentivaz­ione della mobilità ciclistica, però — interviene Giuseppe Dimunno, coordinato­re Fiab (Federazion­e italiana amici della bicicletta) di Puglia e Basilicata — non mi pare che ci sia nulla di nuovo né di sostenibil­e. All’interno del Plums non è stato neanche inserito il Biciplan, ovvero il programma della mobilità ciclistica di medio periodo che individua i principali percorsi ciclabili da realizzare con la loro tipologia, priorita e gerarchia. Ed è obbligator­io per legge a partire dal gennaio 2018». Oltre alla mancanza del Biciplan, Dimunno che, come associazio­ne di volontaria­to gestisce il bike sharing cittadino per conto della Provincia, esprime perplessit­à riguardo alcuni temi non ben specificat­i nel Piano. «Nel Piano non vi è la definizion­e della seconda stazione ferroviari­a dalla quale dovrebbe passare l’alta velocità, prevista vicino Borgo Cervaro, cioè a 8 chilometri dalla città. E non si capisce in che modo sarebbe collegata con Foggia. Altra questione non risolta è che l’azienda che gestisce il trasporto urbano è in crisi e non si capisce in che modo potrebbe affrontare la riorganizz­azione in chiave sostenibil­e. Infine, non sono previsti investimen­ti per la manutenzio­ne per l’esistente».

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Il sindaco di Foggia Franco Landella soddisfatt­o per il varo del Piano urbano della mobilità sostenibil­e
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