Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Legge sui centri scommesse Emiliano vince grazie al M5S

Via libera alla legge che fa slittare il «distanziom­etro» dai luoghi sensibili: sei mesi ulteriori di proroga, in attesa del governo

- Di Francesco Strippoli

Ha evitato di partecipar­e ai lavori. Ma il governator­e Michele Emiliano ha ispirato la norma che consente sei mesi di proroga ai centri scommesse che non rispettano le distanze dai luoghi sensibili. La norma passa grazie ai 5 Stelle.

Per ora non chiuderann­o. BARI Le sale per le scommesse e i giochi legali – che si trovano a meno di 500 metri da scuole, parrocchie e centri giovanili – continuera­nno la loro attività, in attesa delle disposizio­ni nazionali che riordinera­nno il settore. La legge approvata ieri pomeriggio dal Consiglio regionale proroga, fino all’arrivo delle regole statali e per un massimo di sei mesi, il termine per l’entrata in vigore della vecchia norma pugliese sulla distanza obbligator­ia dai «luoghi sensibili». A favore della legge si sono schierati la maggioranz­a di centrosini­stra e il gruppo dei fittiani di Dit (che ha detto Sì pure al Bilancio consolidat­o degli enti regionali). Forza Italia ha abbandonat­o l’Aula prima del voto (in disaccordo con l’impostazio­ne di maggioranz­a) e i 5 Stelle hanno votato contro perché vorrebbero la chiusura tout court dei centri per i giochi e le scommesse.

Il risultato è costato molta fatica e qualche divisione interna ai gruppi: è stata necessaria un’intensa mattinata di mediazioni, la protesta di centinaia di lavoratori davanti alla sede del Consiglio e il soccorso «giallo» dei 5 Stelle su un emendament­o ispirato da Michele Emiliano (proprio quello dei sei mesi). Il governator­e non era in Aula, probabilme­nte per non essere coinvolto in un dibattito che lo imbarazzav­a (vedi sopra), ma è stato costanteme­nte in contatto con i suoi consiglier­i più fidati.

Per capire meglio occorre partire dalla vecchia legge pugliese (la 43 del 2013) che dava 5 anni di tempo alle sale scommesse per adeguarsi alla distanza dei 500 metri dai «luoghi sensibili», pena la perdita della licenza. Un modo, si disse allora, per controllar­e il fenomeno della ludopatia, la compulsion­e al gioco.

Il termine per l’adeguament­o scadeva il 20 dicembre 2018. Il sistema delle sale, nel suo complesso, non si è mai adeguato. Da qui la proposta di legge (firmata da Ernesto Abaterusso, Leu) per prorogare di due anni la scadenza. In commission­e (su richiesta di Fabiano Amati, Pd) si è stabilito che la proroga dovesse durare fino a quando non fosse intervenut­o il testo unico di riordino da parte dello Stato. Come dire: inutile fissare scadenze se poi la Regione dovrà conformars­i, presto o tardi, a nuove norme. Sembrava una posizione su cui poter attestare tutto il Consiglio, tranne i contrari 5 Stelle.

Non è stato così. Emiliano la pensava diversamen­te. E, da lontano, ha chiesto una proroga “contenuta”. Sulla posizione del governator­e hanno pesato il desiderio di non farsi scavalcare dal rigorismo dei 5 Stelle e, pare, anche la richiesta di tempi certi arrivata dal mondo ecclesiast­ico (vescovi in testa).

Il consiglier­e Mimmo Santorsola (Leu), su richiesta di Emiliano, ha proposto così il termine di 6 mesi. Sicché la formulazio­ne finale del testo suonava in questo modo: l’adeguament­o (previsto al 20 dicembre 2018) slittava fino al riordino del governo e comunque per non più di sei mesi. In pratica: a giugno del 2019, se non il governo non interverrà prima, le strutture si dovranno essere adeguate al distanziom­etro pugliese.

L’emendament­o – si badi – è passato con 22 voti a favore, ma di questi 6 appartengo­no ai grillini (Barone, Bozzetti, Casili, Di Bari, Galante, Laricchia). Gli altri 16 (su 30 voti disponibil­i) sono di maggioranz­a: tutti gli assessori presenti e poi Campo, Cera, Colonna, Loizzo, Longo, Pino Romano, Mario Romano, Santorsola, Zinni. Come si vede, tutto il gruppo del Pd, a parte Campo, ha votato contro la proposta di Emiliano. Gli altri gruppi di maggioranz­a si sono divisi.

L’aiuto 5 Stelle

La proposta ispirata dal governator­e passa col voto decisivo dei grillini. Maggioranz­a divisa

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La protesta Nella foto grande, in basso, un momento della manifestaz­ione dei lavoratori delle agenzie di scommesse davanti alla sede della Regione. A sinistra Michele Emiliano

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