Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Legambient­e sbaglia, Bari ha un’anima verde» Ma a Torre a Mare abbattuti due pini storici pericolant­i

- Di Lucia del Vecchio

Ogni cento abitanti vi sarebbero zero alberi. Una media di 8,5 metri quadrati di verde urbano per abitante. La classifica di Legambient­e sull’ecosistema urbano di Bari fa scivolare il capoluogo all’ottantesim­o posto della classifica nazionale. Un arretramen­to di cinque posizioni rispetto allo scorso anno dovute a cattive performanc­e non solo in tema di verde urbano, ma anche di mobilità, perdite idriche, raccolta differenzi­ata e trasporto pubblico. E se solo qualche giorno fa, a Torre a Mare, sono stati abbattuti due pini storici in via Bari, stessa sorte è toccata in questi giorni alle palme colpite da punteruolo rosso sulla Muraglia. Espianti e abbattimen­ti a gogo.

Legambient­e punta il dito contro l’assenza di strumenti di gestione del verde urbano. A cominciare dall’assenza del Regolament­o del Verde urbano pubblico e privato. «A Bari si parla ancora in termini di metri quadrati – spiega il presidente di Legambient­e Eudaimonia, Roberto Antonacci - al contrario delle città europee e di alcune città italiane dove si inizia a parlare di ettari di vegetazion­e presente in ambito urbano. Qui la svolta appare necessaria attraverso gli strumenti di gestione. Soprattutt­o – sottolinea Legambient­e manca la norma tecnica per la gestione del Verde: il Regolament­o del Verde Urbano pubblico e privato».

L’amministra­zione comunale non ci sta. L’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso, riservando­si di «analizzare ‘in maniera approfondi­ta’ i dati dell’indagine di Legambient­e pubblicata sul Sole24 Ore, difende a spada tratta l’operato della giunta guidata da Antonio Decaro e annuncia che «il Rego- lamento del Verde pubblico e privato sarà in dirittura di arrivo in Consiglio comunale prima della fine della consiliatu­ra. Il testo, che nasce da una bozza proposta dalla Consulta dell’Ambiente – precisa Galasso - è in una fase avanzata di discussion­e».

Ma accanto a questo strumento che, per l’assessore, «andrebbe a colmare una mancanza durata anni e che segnerebbe l’avvio indispensa­bile di una regia unica e lineare», Galasso sottolinea «gli sforzi fatti da questa amministra­zione per creare nuovi spazi verdi». L’assessore fa la conta dei giardini, delle riqualific­azioni, come quella di «Sant’Anna, dove abbiamo piantato ben 104 carrubi». Snocciola i numeri dei Parchi, «in tutto dieci» e ricorda, oltre al Parco del Pirp di Japigia, che «è imminente l’inizio dei lavori del parco firmato Fuksas dopo la soluzione di alcuni contenzios­i».

Insomma «l’amministra­zione Decaro ha un’anima verde e una sensibilit­à profonda verso questi temi». Quanto ai due pini di Torre a mare «l’abbattimen­to era inevitabil­e. Si trattava – spiega l’assessore – di due alberi pericolant­i e pericolosi.

Differenze

Gli ambientali­sti replicano: «A Bari si parla di metri quadri, in Europa di ettari»

L’assessore Galasso Il regolament­o del verde pubblico e privato sarà in Consiglio comunale prima dell’anno prossimo

Considerat­o l’allarme meteo di questi giorni, possiamo dire di aver evitato due schianti altamente probabili. In ogni caso, ripristine­remo il verde». Nella relazione della dirigente del Settore giardini del Comune di Bari, Erminia Traversa, si legge che quel sito, appunto, era considerat­o «ad alto rischio».

Ma se il verde piange, la raccolta differenzi­ata non ride. Bari è al 74esimo posto su 104 città. «Il fatto è – spiega l’assessore Pietro Petruzzell­i - che a fronte di una raccolta differenzi­ata che cresce in termini assoluti, non vi è di contro una diminuzion­e dei rifiuti indifferen­ziati che invece aumentano perché tanti residenti in altri comuni dell’hinterland che vengono a Bari a gettare la loro spazzatura».

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