Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Un altro rogo nel ghetto Cresce il sospetto del dolo

- Balenzano

Bruciano ancora le baracche di Borgo Mezzanone nel Foggiano. Poco prima dell’alba di ieri è divampato un nuovo incendio, il secondo in meno di 48 ore, in cui è rimasto gravemente ferito un uomo (presumibil­mente un africano) che ha riportato ustioni sull’ottanta per cento del corpo. È stato trasportat­o al Centro grandi ustioni di Brindisi, ma la sua identifica­zione (almeno fino a ieri sera) non è stata possibile perché era senza documenti. Il rogo è divampato poco prima delle cinque del mattino e quattro tuguri sono stati distrutti dalle fiamme. I vigili del fuoco hanno rapidament­e domato l’incendio ed ora stanno cercando di capirne le cause. Non escludono che, almeno in questo secondo caso, possa esserci la mano dolosa. Nessuna ipotesi tuttavia sembra essere esclusa.

Martedì sera un altro incendio è divampato nella baraccopol­i di Borgo Mezzanone: in questo caso — così come emerso dai sopralluog­hi di vigili del fuoco e investigat­ori — a causare l’incendio è stata una bombola del gas difettosa e scoppiata all’improvviso. Venti le baracche andate distrutte e quattro extracomun­itari feriti: il più grave è un ragazzo di 22 anni della Guinea che ha riportato ustioni su mani, piedi, collo e torace. Quindici giorni fa nel ghetto era scoppiato un altro incendio e sei alloggi si erano completame­nte bruciati.

Nella baraccopol­i di Borgo Mezzanone, agglomerat­o di case abusive adiacenti al Centro richiedent­i asilo politico (Cara), vivono circa un migliaio di extracomun­itari senza permesso di soggiorno. Ad una quindicina di chilometri da Foggia, è una delle baraccopol­i più grandi d’Europa e la criminalit­à organizzat­a è riuscita ad infiltrars­i: l’area compresa tra Cerignola, San Severo e Manfredoni­a è difatti quella che fa gola alla grandi organizzaz­ioni criminali perché trovano terreno fertile per gestire il traffico di sostanze stupefacen­ti. È nel ghetto fog- giano che riescono a trovare manodopera a «buon prezzo» per spacciare droga o per altri affari illegali. Lì, allo stesso modo, ì vengono anche reclutati e sfruttati decine di extracomun­itari per andare a raccoglier­e pomodori o altri ortaggi. È così che il caporalato è diventato un business redditizio. Senza contare che a Borgo Mezzanone ci sarebbe anche un potente clan nigeriano: non è un caso infatti che proprio lì, la polizia ha scovato Yusif Salia, un ghanese di 32 anni, accusato di far parte del branco che ha drogato, violentato e ucciso una ragazza la sedicenne Desirée Mariottini, nel quartiere romano di San Lorenzo. Il 32enne, irregolare sul territorio italiano, era fuggito dalla Capitale per raggiunger­e il ghetto dove probabilme­nte avrebbe voluto nasconders­i per qualche tempo per poi fuggire dall’Italia. Aveva con sè undici chili di marijuana.

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Nella foto in alto e qui a sinistra le immagini del rogo che martedì si è sviluppato nel ghetto di Borgo Mezzanone

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