Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Con Stella Pulpo il blog è femmina
Lo gestisce da sette anni la tarantina Stella Pulpo, un fenomeno mediatico
Uno spazio virtuale dedicato alle donne in cui non si parli né di beauty, né di diete, mai sia di sopracciglia ad ali di gabbiano e neanche di abiti da sposa; uno spazio che agevoli il lavoro sulla consapevolezza di se stessi. È l’idea che Stella Pulpo, quasi 33 anni, nata a Taranto ma ormai milanese d’acquisizione, ha nella sua testa. Magari non la realizzerà mai, ma qualcosa bolle in pentola; intanto si appresta a celebrare i sette anni del suo primo blog, Memorie di una Vagina, un blog che vuole raccontare come affrontare la fine di una relazione, il lavoro, la solitudine esistenziale, la lontananza dagli affetti, l’incertezza del futuro. Una sorta di diario in cui sfogare la frustrazione dopo essere stata mollata dal suo uomo che nel mezzo delle peggiori litigate, con una forte valenza dispregiativa, la chiamava appunto Vagina.
«Non potevo andare in analisi e ho deciso di scrivere per scopo terapeutico, e pian piano quello che poteva essere un processo interessante per me è diventato un fenomeno trasversale». A ridosso dei suoi sette anni di vita, Stella, ovvero Memorie di una Vagina, ha già scritto su Cosmopolitan e su 7 del Corriere; di lei ha scritto Vanity Fair; e nel 2017 ha pubblicato per Rizzoli Fai uno squillo quando arrivi, quel Fusqua - è l’acronimo del titolo del libro - che su Spotify è accompagnato da una playlist pazzesca che racconta questa ricciolina un po’ sfrontata. La prima a parlare di sesso, di educazione sentimentale e sessuale già nel 2011, prima ancora che le relazioni subissero l’attacco frontale delle dating app, le applicazioni per incontri, e l’analfabetizzazione dei sentimenti. «Oggi si fa poco sesso, gli uomini perdono tempo in chat colme di emoticon. È una delle lamentele che raccolgo di più. E se recuperassimo una dimensione reale?»
Agli inizi del suo percorso il direttore dell’accademia drammatica di Roma la definì la Lena Dunham italiana, la scrittrice newyorkese da 3 milioni di follower che ha firmato e interpretato Girls. Stella come Lena ritorna alla consapevolezza del sé, alla costruzione delle relazioni, in una sorta di cartello di amor proprio al di là delle canoniche scontate classificazioni: bellabrutta, magra-grassa. E se proprio il web le ha dato notorietà e successo, Stella non manca di ammettere quanto sia importante tornare a parlare, a organizzare quelli che lei chiama «Tette a Tette», incontri a due tra amiche, abbandonando l’idea di costruire relazioni fondate sull’alfabeto delle emoticon, provando a «recuperare una dimensione analogica dei rapporti».
Le riviste Scrive su Cosmopolitan e 7 del Corriere Di lei si è già occupato Vanity Fair
Il libro L’anno scorso il suo primo libro per RIzzoli, «Fai uno squillo quando arrivi»