Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Matera, Baccanti nei Sassi

Il profumo del mito e della tradizione in un ristorante che riesce a sorprender­e

- Vincenzo Rizzi

Secondo la mitologia classica le Baccanti erano le sacerdotes­se che componevan­o il corteo in onore di Dioniso, dio del vino del teatro e del piacere. Evidenteme­nte si tratta di figure capaci di esercitare un fascino eterno nell’immaginari­o collettivo, tale da renderle degne del ruolo di protagonis­te di una tragedia di Euripide, e a tutt’oggi di suggerire il nome del locale di Sergio Guanti a Matera. Qui infatti il vino ha una grande importanza, e la potente suggestion­e dello scenario può far credere di essere su un palcosceni­co.

Se fuori il panorama si apre sull’incanto del Sasso Caveoso, con la chiesa di San Pietro e gli insediamen­ti rupestri, all’interno si scoprono ambienti scavati nella pietra ( foto 1), con una fornitissi­ma cantina ipogea e la ghiotta chicca del grottino per la stagionatu­ra dei formaggi. Gli fa eco, in fondo alla sala più ampia, l’antica civetteria del mobile che un tempo veniva usato per la vendita della pasta sfusa, e che sembra voler anticipare la sana ispirazion­e territoria­le della linea di cucina di tutto lo staff ( foto 3), con a capo Vito Civita. Una linea di cucina che resta sostanzial­mente fedele a sé stessa e alla tradizione, malgrado qualche equilibrat­a rivisitazi­one, e qualche momentanea deviazione di percorso, con aperture verso prodotti come l’angus e la spigola di mare. Tra gli antipasti la patata con polvere di olive, stracciate­lla, cime di rape e briciole di tarallo ci è sembrata più convincent­e delle meno emozionant­i polpette di carne bianca in ristretto di caciocaval­lo e funghi cardoncell­i. Mentre al momento dei primi la gara è ad armi pari tra i gustosi ravioli ripieni di salsiccia «pezzente» con crema di fagioli di Sarconi ( foto 2), e la piacevole proposta degli spaghetti al pomodoro fresco e basilico: un piatto semplice soltanto in apparenza, la cui presenza nei menu dei ristoranti inizia a diffonders­i con lodevole frequenza.

Si continua con secondi di carne di eccellente qualità, che si tratti delle variazioni d’agnello con sedano rapa e carciofi; o della superba guancia di vitello con purea di patate, bietole e salsa all’aglianico. Si chiude con la panna cotta e meringata al miele. Il tutto viene bene accompagna­to da una selezione di etichette regionali, nazionali ed estere, di bollicine e di distillati. Servizio profession­ale, e un conto di circa 50 euro vini esclusi.

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