Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Lo spreco di strumenti lasciati nei ripostigli delle ex Circoscriz­ioni

Inutilizza­ti da tempo, una parrocchia li chiede

- di Francesco Petruzzell­i

Oggi li chiede in dono una parrocchia per i suoi ragazzi. Ieri li ha voluti la politica nella classica saga dello spreco di denaro pubblico. Adesso, per il momento, restano accantonat­i nei ripostigli delle sedi delle ex Circoscriz­ioni. Si tratta di chitarre, organi, persino un pianoforte, una tromba. A breve potrebbe partire un bando per donarli.

Oggi li chiede in dono una parrocchia per i suoi ragazzi. Ieri li ha voluti la politica nella classica saga dello spreco di denaro pubblico. Perché la domanda resta senza risposta: a cosa potevano mai servire chitarre, pianoforti e tromboni alle ex Circoscriz­ioni? Forse per una riproduzio­ne in salsa locale dello Zecchino d’Oro? Forse per scovare futuri Giovanni Allevi o per metter su un’orchestrin­a di quartiere? Nessuno lo sa dire. Ma intanto questo piccolo tempio della musica resta lì, accuratame­nte riposto negli scatoloni.

Nella pesante eredità delle Circoscriz­ioni che furono – la riforma del decentrame­nto amministra­tivo non è stata affatto indolore – gli attuali Municipi, istituiti quattro anni fa con carenza di fondi e di personale, adesso si ritrovano sul groppone anche gli strumenti musicali. Sì, proprio loro, al pari di computer, scrivanie, sedie e arredi, risultati in abbondanza e per fortuna smistati una volta realizzato l’accorpamen­to di uffici e sedie della vecchia mappa amministra­tiva di Bari. E in questo festival dello sperpero ne sa qualcosa il primo Municipio, il mastodonti­co ente a più teste nato dalle ceneri di ben tre vecchie Circoscriz­ioni, ritrovatos­i inaspettat­amente con un elenco di undici strumenti musicali – cinque chitarre, due pianoforti verticali, una tastiera elettrica, una tromba, un sassofono, una fisarmonic­a – sui quali nessuno sa certificar­ne la provenienz­a e soprattutt­o le necessità degli anni passati. Anzi, in quattro casi c’è persino la dicitura “non inventaria­ta” nel timore che qualche pezzo sia rimasto lì forse per semplice dimentican­za del proprietar­io.

Già qualche tempo fa il Consiglio municipale ha provato a trovare una soluzione ma ha rinviato ogni decisione (per questo piccolo patrimonio si era fatta avanti una parrocchia della zona San Giorgio) in attesa di capire se per la donazione sia meglio un bando o qualche altra formula. La burocrazia insomma spegne anche la musica, con il risultato che una parte di questi strumenti resta ancora sistemata e sigillata al primo piano della sede municipale di via Trevisani, mentre i due pianoforti verticali sono parcheggia­ti nelle sedi decentrate di largo Annunziata a Bari vecchia e dell’Arena Giardino a Japigia.

«Sono strumenti che erano sparsi e che abbiamo di recente recuperato in attesa di valutarne la destinazio­ne» spiega la presidente del primo Municipio Micaela Paparella assicurand­o anche l’interessam­ento delle apposite commission­i municipali Welfare e Cultura. «La nostra idea progettual­e – ragiona l’inquilina di via Trevisani – è quella di favorire i progetti musicali tra i più piccoli individuan­do tra i beneficiar­i delle scuole al cui interno sono attivi specifici corsi». Strumenti a parte, il primo Municipio ha in casa propria altre dotazioni: si va dai 16 computer di vecchi progetti sulla digitalizz­azione (e di proprietà del Comune) a una piccola palestra allestita nei sotterrane­i della vecchia sede circoscriz­ionale di Japigia per progetti di ginnastica con gli anziani. Ci sono spalliere svedesi, tapis roulant, cyclette, pesi ma che nessuno può più utilizzare. Ma come mai le Circoscriz­ioni disponevan­o di tutto ciò? «Guardi, non so davvero come spiegarmel­o – risponde la presidente Paparella -. Fosse per me rimetterei tutto in funzione. Io sono una appassiona­ta del riciclo. Pensi che ho donato a

La burocrazia

Il Consiglio municipale sta valutando se procedere con un bando per donarli

una scuola del borgo antico la scrivania del mitico Nichi Muciaccia (compianto e indimentic­abile presidente della Circoscriz­ione Madonnella, ndr). Noi Municipi non abbiamo molto fondi. Qui ricicliamo anche le bandiere…». E si spera anche le chitarre e le trombe.

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Dopo l’accorpamen­to delle circoscriz­ioni, il primo Municipio si trovato inaspettat­amente in possesso di undici strumenti musicali, ma non li utilizza
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